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I Brooklyn Nets riammettono in squadra Kyrie Irving: clamoroso ritorno in NBA

La franchigia fa dietro-front rispetto alla decisione di inizio stagione e sceglie di utilizzare il giocatore, ancora non vaccinato, part-time.
A cura di Luca Mazzella
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Incredibile ma vero: Kyrie Irving torna a giocare. Non c’è ancora una data precisa e il giocatore proprio in queste ore inizierà tutta una serie di test per tornare disponibile per i Brooklyn Nets, che tuttavia potranno contare sulla point-guard per le sole partite in trasferta (e nemmeno tutte). Kyrie infatti, come precisato dal solito puntuale tweet di Adrian Wojnarowski, continua a non essere convinto di sottoporsi al vaccino e quindi, secondo la legge dello Stato di New York, non potrà giocare le gare casalinghe di Brooklyn oltre a quelle in “trasferta” al Madison contro i Knicks, né quelle in Canada sponda Raptors e quelle a San Francisco, dove vigono le medesime restrizioni per i non vaccinati. La notizia in qualche modo era già stata anticipata negli scorsi giorni dai media americani, che avevano già lanciato indiscrezioni su valutazioni interne al team e ai suoi "senatori" pronti a riaccogliere Irving.

I Nets sono quindi tornati sulla loro decisione di inizio anno, che sembrava irremovibile, di non utilizzare il giocatore part-time preferendo piuttosto tenerlo fuori squadra pur retribuendolo secondo contratto. Essendo di fatto una loro scelta quella di escluderlo anche per le partite in trasferta e non un impedimento dettato da una sua scelta come nel caso della mancata vaccinazione che impediva la partecipazione alle partite negli Stati e nelle città menzionate sopra, Brooklyn aveva quindi scelto di pagare Kyrie per non farlo giocare. E soprattutto, per evitare problemi di gestione e equilibrio all’interno di un roster che avrebbe visto un giocatore a tempo dovendosi continuamente adattare e riadattare alla sua presenza e assenza. Con gerarchie da rimodulare partita dopo partita con James Harden e Kevin Durant.

Gli 11 membri del roster attualmente fuori con 7 giocatori nel protocollo covid tra positività e quarantene (James Harden, LaMarcus Aldidge, Bruce Brown Jr, Paul Millsap, De’Andre’ Bembry e Jevon Carter) e 4 ai box per infortunio hanno tuttavia invogliato la franchigia a tornare sui suoi passi e riaccogliere quindi Irving, anche nella speranza che il rientro in campo generi nel numero 11 entusiasmo a sufficienza per redimersi e scegliere di riprendere la marcia intrapresa con James Harden e Kevin Durant in direzione titolo.

Come precisato poco fa sempre dall'insider americano, Brooklyn non ha mai visto il giocatore allenarsi ed è tutt'ora all'oscuro delle sue condizioni fisiche. Serviranno quindi una serie di esami prima in ottica covid-19 e poi sul suo stato di forma. Da lì, lo step successivo sarà prima farlo allenare per riprendere il ritmo partita e infine riaggregarlo formalmente al roster per le gare lontano dallo Stato di New York. Una scelta che, vista la risolutezza dell'esclusione di inizio anno, alimenta polemiche e denota una ritrovata flessibilità dei Nets che messi alle strette dal covid-19 hanno preferito cogliere la palla al balzo e dare a Kyrie la chance di risentirsi giocatore NBA, fiduciosi che la cosa possa poi portare a un ripensamento sul vaccino.

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