I 5 giocatori più pagati dell’NBA 2021/2022: per Steph Curry 45 milioni
In attesa di scoprire le cifre delle nuove maxi-estensioni delle superstar della lega (le ultime in ordine di tempo sono quelle di Luka Doncic, Kawhi Leonard e Joel Embiid), è tempo di mettere in fila i giocatori titolari dei più ricchi contratti della prossima stagione NBA. Tra alcuni prevedibili nomi e una sorpresa.
1) Steph Curry: 45.780.966 milioni di dollari
Per quanto impressionante sia la cifra, c‘è da precisare che il numero 30 dei Golden State Warriors è all'ultimo anno della "vecchia" estensione contrattuale firmata nel 2017. Dal 2022/2023 infatti entrerà in essere il nuovo accordo da 200 e più milioni (215 per l'esattezza) per 4 anni, che gli consentirà di guadagnare rispettivamente 48, 52, 56 e 60 milioni di dollari fino al 2027. Per una squadra che proprio sul basket del suo folletto ha costruito 3 anelli nelle ultime sei stagioni, un sacrificio necessario per garantirsi competitività anche sul lungo periodo. Fin quando Steph Curry giocherà per i Warriors e confidando nell'integrità fisica del compagno di canestri Klay Thompson, nella Baia si giocherà sempre per mettere l'anello al dito.
2) James Harden: 44.310.840 milioni di dollari
A pari merito con la posizione numero 3 (con un nome insospettabile), c'è James Harden dei Brooklyn Nets. Il mancino col numero 13, reduce da un'annata ricca di problemi fisici e terminata anzitempo per lui e per la sua squadra, eliminata col solo KD in campo degli originari Big 3 dai Milwaukee Bucks, usufruirà del suo penultimo anno di contratto dopo l'estensione firmata con gli Houston Rockets nel 2017. Tra 12 mesi sarà poi lui a dover decidere se sfruttare la player option da 47.3 milioni di dollari o uscire dal contratto per cercare un nuovo, ricchissimo accordo. Stando ai rumors d'oltreoceano però Harden sembra prossimo a estendere anzitempo il suo contratto, anche per dare fiducia a quello che sembra il progetto tecnico più temibile dell'intera lega.
3) John Wall: 44.310.840 milioni di dollari
Esattamente come James Harden, di fatto alla posizione numero 2, c'è la point-guard dei Rockets ed ex Washington John Wall. Purtroppo per Houston, viene da dire, il numero 1 avrà poi diritto tra 12 mesi a un ulteriore anno da 47 milioni, esercitando prevedibilmente l'opzione a suo favore prevista nell'originario accordo firmato con i Wizards prima della serie di infortuni che ha di fatto interrotto l'ascesa di quello che sembrava pronto a diventare uno dei migliori giocatori della lega. In quella che sarà molto probabilmente un'annata di tanking sfrenato con tanti giovani da far crescere accanto, Wall dovrà prima di tutto provare a fare nuovi passi in avanti sul piano fisico e atletico per poi decidere se scommettere su se stesso e provare a sondare eventualmente la free-agency: per chi anni fa prometteva di mettere un anello al dito, sono tempi difficili. Ma c'è chi è messo peggio, ecco.
4) Russell Westbrook: 44.211.146 milioni di dollari
Mister tripla-doppia ha cambiato squadra, portando tutta la sua energia, il suo atletismo e soprattutto il suo contrattone in California, sponda Los Angeles Lakers. Come nel caso dei giocatori che lo precedono in classifica, Westbrook percepirà tutti questi soldi in forza della precedente estensione firmata con gli Oklahoma City Thunder (206.8 milioni per 5 anni, nel 2017) e avrà a disposizione una player-option da esercitare eventualmente tra 12 mesi. Nel suo caso il discorso è realmente rimandato a fine annata, quando dovrà scegliere se intascare 47 milioni o cercare un nuovo accordo con eventualmente un anello al dito. Ecco cosa determinerà il suo prossimo contratto: in caso di successo, ci sarà la fila.
5) LeBron James: 41.180.544 milioni di dollari
Il Re è ancora vicino al trono. Dopo l'estensione biennale firmata un anno fa per 85 milioni di dollari, il 23 avrà a disposizione questa e la prossima stagione (da 44.4 milioni) per portare un altro anello a casa Los Angeles Lakers. Per raggiungere Kobe Bryant a quota 5 e a quel punto si, giocarsi le ultime chance di agganciare un fantasma di nome Michael Jordan. Alla fine di questi due anni c'è chi ipotizza un ritorno a casa, coi Cleveland Cavaliers pronti a riabbracciarlo, o una nuova squadra che potrebbe arrivare nel caso di ingresso in NBA di "Bronny Jr", il talentuoso figlio classe 2004. Impossibile però fare previsioni ora: prima di tutto c'è da dimostrare al mondo intero di avere ancora spalle sufficientemente larghe per indossare la corona che da quasi 20 anni nessuno è riuscito realmente a togliergli da testa.