Guardiola mette le mani anche sulla NBA: a colloquio con il coach dei Celtics prima della gara
Pep Guardiola è un uomo di sport a 360º, uno di quelli che non riesce a stare lontano dal campo neanche durante le vacanze. Per questo la sua visita a Boston si è trasformata nell'occasione perfetta per poter mettere in pratica tutte le sue doti da allenatore, poco importa se non si tatti di calcio: ha fatto il giro del web la foto in cui lo spagnolo è stato pizzicato a parlare con Joe Mazzulla, coach dei Celtics che stanotte saranno impegnati in Gara 1 contro Dallas.
I due hanno avuto un colloquio molto acceso al centro del TD Garden, mentre la squadra si allenava e tutti si stavano preparando per la partita. Come al solito Guardiola gesticolava, cercando di far capire qualche concetto al suo collega che nel frattempo lo ascoltava senza proferire parola, forse incantato dai concetti che l'allenatore del Manchester City gli stava illustrando. D'altronde Mazzulla è il coach più giovane dai tempi di Bill Russell a raggiungere le NBA Finals e avere a che fare con un allenatore di quel calibro è una marcia in più enorme.
Cosa si sono detti Guardiola e Mazzulla
La conversazione è stata privata, lontana da tutti e con toni molto appassionati. Il giornalista Morey Hershgordon ha immortalato i due al centro del campo, mentre parlavano animatamente dei rispettivi sport: non è la prima volta che Guardiola vola negli Stati Uniti per seguire il basket, sport che guarda molto volentieri, e questa volta si è lasciato andare a qualche consiglio utile per il suo giovane collega.
I due hanno fatto una lunga chiacchierata sul mondo del basket e del calcio, dalla quale sono usciti spunti molto interessanti: Mazzulla ad esempio ha aperto alla possibilità di studiare e approfondire altri sport per poterli poi applicare alla sua squadra, portando tattiche innovative nel mondo della NBA.
Il rapporto di Mazzulla con il calcio
Non è la prima volta che il coach dei Celtics studia a fondo il Manchester City per poterne trarre spunti da applicare al basket. Durante l'ultima pausa a febbraio l'allenatore di origini italiane era partito per Manchester, ospite ovviamente di Guardiola, per visitare le strutture del club e incontrare l'allenatore, una delle fonti di ispirazioni più grandi per la sua carriera.