Gli Stati Uniti vogliono salvare la campionessa di basket: offerto lo scambio con un super criminale
È ripreso il processo a Mosca nei confronti di Brittney Griner, 31enne campionessa americana di basket, due volte medaglia d'oro alle Olimpiadi. La cestista delle Phoenix Mercury era stata arrestata all'aeroporto della capitale russa nello scorso febbraio, poco prima che scoppiasse la guerra in Ucraina, con l'accusa di traffico di droga. Nel suo bagaglio erano state trovate delle cartucce da vaporizzare contenenti olio di hashish, dando il via alla discesa agli inferi della giocatrice, lungamente incarcerata prima che avesse inizio il processo, nel quale rischia una condanna a 10 anni di prigione.
Oggi la Griner ha testimoniato tramite un interprete che tuttavia ha tradotto solo parzialmente le sue dichiarazioni, segno evidente di una situazione molto difficile, in cui c'è il sospetto che la Russia voglia usare la campionessa per perseguire un fine politico nell'attuale tensione con gli Stati Uniti. La cestista all'inizio di luglio si è dichiarata colpevole, ma sostiene che le cartucce in questione siano finite inavvertitamente nel suo bagaglio: "Non avevo intenzione di portare droga in Russia", ha detto, denunciando la mancanza delle garanzie difensive al momento del suo arresto.
Nella sua testimonianza, la Griner ha raccontato che il giorno in cui è stata fermata all'aeroporto di Sheremetyevo, le è stato chiesto di firmare alcuni documenti senza nessuna spiegazione e senza un avvocato presente. Si trattava di carte tutte scritte in russo, ovviamente per lei incomprensibili, nonostante provasse ad usare il traduttore di Google. Non si sa quanto durerà il processo, arrivato alla sesta udienza, ma intanto il tribunale moscovita ha autorizzato la detenzione della giocatrice fino al 20 dicembre.
Di fronte alle accuse di un uso politico della vicenda, la Russia dal canto suo replica che sta semplicemente processando una persona per aver violato le proprie leggi, mentre negli Stati Uniti la pressione dell'opinione pubblica per arrivare alla liberazione della Griner non accenna a diminuire. E nelle ultime ore potrebbe essere arrivata l'attesa svolta, come racconta la CNN: dopo mesi di dibattito interno, l'amministrazione Biden si è offerta di scambiare Viktor Bout, un trafficante di armi russo condannato a 25 anni di reclusione negli Stati Uniti, come parte di un potenziale accordo per garantire il rilascio di due americani detenuti dalla Russia.
Nell'accordo dunque non ci sarebbe solo Brittney Griner, ma gli Stati Uniti coglierebbero la palla al balzo – tenuto conto dello status di super criminale di Bout, soprannominato il "mercante della morte" – per riportare a casa anche Paul Whelan, arrestato in Russia il 28 dicembre 2018, accusato di spionaggio e poi condannato a 16 anni di reclusione. Secondo le fonti della CNN, il piano di scambiare Bout con Griner e Whelan ha ricevuto il sostegno del presidente Joe Biden in opposizione al Dipartimento di Giustizia americano, che è generalmente contrario allo scambio di prigionieri. A questo punto tocca alla Russia la prossima mossa: la liberazione di Brittney Griner potrebbe essere vicina.