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Gallinari cambia squadra: l’azzurro coinvolto nella trade Spurs-Hawks

In un maxi-scambio con diverse scelte e l’All-Star Dejounte Murray acquistato da Atlanta, Danilo Gallinari diventa un nuovo giocatore di San Antonio. Per ora…
A cura di Luca Mazzella
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La trade era nell'aria e, proprio a ridosso della scadenza del termine per gli Hawks per tagliarlo garantendogli solo 5 dei 21 milioni del suo ultimo anno di contratto, è arrivata, annunciata come sempre dal solito insider Adrian Wojnarowski. Danilo Gallinari finisce in Texas, alla corte di Gregg Popovich almeno per ora, come contropartita economica della blockbuster trade tra San Antonio Spurs e Atlanta Hawks che porta in George l'All-Star Dejounte Murray in cambio dell'azzurro ma soprattutto di tre prime scelte future, 2023 (via Charlotte Hornets), 2025 e 2027, entrambe non protette. In casa Spurs inizia quindi ufficialmente la rivoluzione con un occhio già al prossimo draft, quello che per molti vedrà prima scelta il francese Victor Wembanyama, mentre Atlanta asseconda la voglia di rinforzi della sua superstar Trae Young affiancandogli uno degli esterni più ambiti del mercato, reduce dalla stagione della definitiva consacrazione e tecnicamente perfetto nell'ottica di coprire le spalle in difesa al suo nuovo compagno e consentirgli di giocare in attacco anche lontano dalla palla.

Che ne sarà del Gallo?

Gallinari, a questo punto, avrebbe ben poco senso come giocatore di San Antonio. Una franchigia che avvia il rebuilding poco si sposa con un 34enne in cerca dell'ultimo treno per l'anello e quasi certamente nelle prossime ore Danilo si accorderà con la dirigenza per un buyout che lo renderà quindi free agent. Su di lui, una lunga lista di pretendenti tra le quali spiccano le contender Miami Heat e Boston Celtics, in cerca di veterani con le qualità tecniche dell'ormai ex Hawks. Il futuro si deciderà a brevissimo, quello che è certo è che per il Gallo sta iniziando un nuovo capitolo, l'ultimo della sua esperienza NBA, con l'obiettivo di mettere l'anello al dito.

Atlanta prova a diventare Grande

Una finale di Conference 2 anni fa, una cocente eliminazione al primo turno quest'anno, l'urgenza di costruire attorno a Trae Young, uno dei volti principali della nuova generazione di fenomeni NBA, una squadra con rinnovate ambizioni. Gli Hawks pagano a caro prezzo (per intenderci, più di quanto i Bucks sacrificarono per Jrue Holiday in termini di scelte) l'aggiunta di una point-guard versatile, atletica e difensivamente in grado di tappare i tanti buchi di Young come Murray, e si preparano probabilmente ad accogliere via trade un ultimo e definitivo tassello per cambiare del tutto pelle dopo la delusione degli ultimi Playoffs. Nel mirino, stando ai rumors, pare esserci un lungo, con la coppia Collins-Capela in cerca del migliore offerente. Un bel rischio quello di sacrificare un pezzo così consistente di futuro, ma l'NBA non offre alternativa: se vuoi competere nell'immediato, devi rinunciare a qualcosa.

San Antonio avvia la ricostruzione

Nove prime scelte nei prossimi 4 anni, due delle quali senza alcuna protezione dagli Hawks. La benedizione di Gregg Popovich alla partenza di Murray e la volontà del coach di allenare anche nella prossima stagione. Su queste basi, i nero-argento avviano ufficialmente il nuovo corso e si preparano a un paio di anni di tanking per massimizzare le scelte a disposizione e trovare il franchise player in grado di dare nuova linfa a una franchigia che proprio con la scelta di Tim Duncan al draft trovò il perno di una dinastia durata 15 anni. Dopo qualche stagione di troppo nel limbo, voltare pagina era una necessità e gli Spurs lo hanno fatto nel miglior modo possibile.

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