Finale scudetto LBA: la Virtus passa ancora a Milano nel segno di Teodosic, ora è sul 2-0
Se è un sogno, non svegliate questa Virtus. In una partita dura e di enorme intensità fisica è ancora una volta Bologna a passare, esattamente come in gara 1, sul campo di un'Olimpia che fa una fatica tremenda a fare canestro e non trova risposte alle prodezze di Milos Teodosic, assoluto MVP del match. Per il numero 44 ci sono 21 punti, 5 assist e 8 falli subiti, ma soprattutto i canestri più importanti della gara con due triple nell'ultimo quarto, una dall'angolo e una dal palleggio che vale il +10 e la partita virtualmente chiusa sul 75-65.
A dargli un enorme supporto il connazionale Markovic, killer di gara 1 e nuovamente decisivo nel clutch con una tripla in fotocopia con quella del primo episodio, e i due italiani Marco Belinelli e Stefano Pajola, quest'ultimo indemoniato in difesa e autore di un canestro importantissimo negli ultimi minuti. Nel quarto conclusivo l'Olimpia segna dal campo dopo praticamente 8 minuti di gioco, non trovando mai il canestro nei suoi primi 15 tentativi e chiudendo gli ultimi 10 minuti con un terrificante 2/18 dal campo. Al contempo, nessun esterno di Messina è in grado di trovare risposte adeguate contro i portatori di palla e le guardie a disposizione di Djordjevic, che con poca pressione trovano penetrazioni su penetrazioni muovendo la difesa e scaricando per le comode triple dei compagni.
Per cucire un tricolore sul petto che sembrava scontato prima dell'inizio della finale ora gli uomini di Messina dovranno vincere entrambe le partite in programma a Bologna o comunque 4 delle prossime 5. Non impossibile visto il potenziale del roster meneghino, ma se la "V" in difesa è questa, salteranno parecchi pronostici.
La partita
Milano inizia bene con una tripla di Gigi Datome alla quale replica subito un Pippo Ricci ispiratissimo con un canestro da tre dall'angolo e un rimbalzo offensivo corretto di mancina. Gli attacchi sembrano contratti e a dare il primo strappo è Marco Belinelli con un fallo e canestro che fa scappare subito la Virtus sul 12-6. È lì però che Messina trova energie dalla panchina e con l'ingresso di Sergio Rodriguez arriva la replica dei padroni di casa con un parziale di 10-0 dal quale però Bologna si rialza subito con un gioco da 4 sempre di Belinelli. A mancare, negli ospiti, è soprattutto Teodosic nei minuti iniziali con 2 palle perse e 2 tiri sbagliati. Punter e Shields entrano in partita e assieme alla tripla aperta lasciata al Chacho contribuiscono all'ulteriore mini-break milanese che vale il 21-16 del primo quarto. Il secondo parziale però, nonostante il colpo subito nei minuti finali del primo quarto, inizia nel segno di Bologna, che ancora con un super Ricci, con la fisicità di Gamble e con un paio di assist di Teodosic che inizia a scaldare la mano costruisce un 9-0 che solo Shields, con un tiro da tre, riesce a interrompere. La sfida è molto intensa, la posta in palio è altissima e si vede. Vola anche qualche colpo di troppo ma se da un lato il timore è che l'agonismo prevalga e sfugga dalle mani degli arbitri, questi ultimi sono bravissimi nel tenere sotto controllo le pulsioni dei giocatori sul campo. Teodosic intanto si iscrive ai giochi con la tripla del 30-26, che diventa 33-29 (canestro di Zach LeDay nel frattempo) con la tripla di un Weems molto positivo nel primo tempo e abile a punire l'anticipo bucato da Gigi Datome. Milano però ha un ulteriore sussulto prima con Delaney (fallo e canestro), e poi ancora con LeDay che segna da tre dall'angolo va sul 35-33, immediatamente pareggiato da Amar Alibegovic. Con due liberi, un altro canestro dal campo di LeDay e la tripla di Teodisic, un primo tempo combattutissimo si chiude sul 41-40 per i ragazzi di Messina.
Il secondo tempo inizia con due triple, botta e risposta, di Giampaolo Ricci e Shavon Shields, poi sempre l'italiano segna su una bella ricezione dinamica a centro area e Teodosic, con la tripla, costringe subito Milano al time-out. La squadra che ha impressionato in Eurolega sembra impaurita e alla ricerca di certezze che la Virtus è brava a togliere con continui cambi difensivi e un'intensità tenuta alta da rotazioni continue di Djordjevic. Teodosic segna da tre e subisce uno sfondamenti subito dopo, ma farlo rifiatare per qualche azione tenendolo in panchina è un lusso che la sua squadra non può permettersi: per 3-4 azioni di fila infatti Bologna non trova il canestro, ma la difesa resta all'altezza e consente di tenere sotto controllo una Milano indubbiamente caparbia ma molto imprecisa. A dare linfa e energia all'Olimpia ci pensa il Chacho Rodriguez che sale in cattedra negli ultimi minuti del terzo quarto con canestri su canestri dall'altissimo coefficiente di difficoltà. L'Olimpia, sulle spalle del suo leader spagnolo, risale fino al vantaggio 59-58 con chiude i primi 30 minuti.
L'ultimo quarto, che si rivelerà un incubo per Milano, inizia con una tripla dall'angolo di Alibegovic pescato benissimo da un Pajola che al netto dei problemi di falli incide sempre quando in campo. A seguire è una tripla di Milos Teodosic che di fatto segna dall'angolo quasi di tocco, controllando la palla quel minimo che basta per indirizzarla nel canestro a fil di sirena per il vantaggio 64-60. In quel momento l'intensità difensiva del roster bolognese sale a dismisura e Markovic, già carnefice di gara 1, prima stoppa una conclusione, poi cattura un rimbalzo nel traffico su tiro sbagliato da Rodriguez, infine segna nuovamente da 8 metri il tiro che spezza le gambe alle speranze di rimonta meneghine. L'energia messa in difesa si trasforma in fiducia nella metà campo d'attacco e al party si iscrive anche Alessandro Pajola, che con la tripla del 70-63 dà la spallata finale a Milano, che viene definitivamente ricacciata indietro dalla prodezza di Milos Teodosic, che dal palleggio segna il 75-65 e manda i titoli di coda del match. L'Olimpia si rimprovera un ultimo quarto di rara bruttezza e imprecisione e inizia ad avvertire la pressione dell'essere favorita dal giorno 0 di quest'anno, chiudendo con 11/30 dall'arco e un pessimo 9/30 da due, nel quale giocano un ruolo fondamentale i cambi difensivi orchestrati da Djordjevic e la scarsa incisività dei big-men a disposizione di Messina, Hines su tutti. Gara 3 assomiglia tanto a quella decisiva: accorciare le distanze potrebbe cambiare l'inerzia, un 3-0 darebbe nelle mani di Teodisic ben quattro match-point. Alla faccia di chi diceva "finale scontata", qui a vincere è innanzitutto la nostra pallacanestro che si gode questo avvincente e inaspettato bis di Bologna.
I tabellini
Olimpia Milano: Delaney 10, Shields 16, Datome 6, LeDay 11, Hines 4; Punter 12, Moraschini, Brooks, Biligha, Rodriguez 13. Non entrati: Cinciarini, Wojciechowski.
Virtus Bologna: Markovic 3, Weems 11, Abass, Ricci 15, Gamble 4; Belinelli 13, Hunter 4, Teodosic 21, Alibegovic 7, Pajola 5. Non entrati: Nikolic, Adams.