Eurolega, beffa enorme per l’Olimpia Milano che perde all’ultimo secondo con il Barcellona
All'ultimo respiro. L'Olimpia Milano gioca una gara eroica, guardando per 40 minuti negli occhi la corazzata blaugrana allenata da Sarunas Jasikevicius e con il rimpianto di aver avuto a disposizione il tiro della possibile vittoria a 7 secondi dalla fine. La decide Cory Higgins, ma non poteva esserci prestazione migliore degli uomini di Ettore Messina, che regalano la più bella partita dell'anno proprio nell'appuntamento più importante della storia recente di Milano.
La cronaca della partita: primo quarto equilibrato
Il Barca inizia subito bene e si porta avanti 7-2 proprio con i due degli uomini più attesi Nick Calathes e Nikola Mirotic, autori di 4 e 3 punti. Milano però dopo un time out di Messina rientra come meglio non poteva e pareggia subito i conti con una tripla di Zach Leday e il "Professore" Micov ispiratissimo come non si vedeva da tanto. Mirotic però è in una di quelle serate da ricordare e quando dalla panchina il 41enne Gasol mostra subito il motivo per cui si è rimesso in discussione quando tutti lo immaginavano prossimo al ritiro, ovvero vincere l’Eurolega, il Barca inizia a fare davvero paura. Per un Gasol risorsa preziosa dalla panchina per Jasikevicius c’è un Kevin Punter che guida la second-unit di Milano con 7 rapidissimi punti, lasciando presagire che sarà, purtroppo non solo nel bene, la sua serata. Il primo quarto è un continuo botta e risposta, con l’Olimpia capace di andare a punti con enorme facilità per le abitudini difensive del Barca. Si chiude 27-24 per i blaugrana.
Secondo quarto: il Barca prova la fuga
In apertura di secondo parziale ancora Gasol, in doppia cifra dopo appena 5 minuti in campo, segna da tre, ma il Chacho Rodriguez replica subito dopo e il punteggio è di 32-29 per gli spagnoli, che diventa 35-31 dopo un bel canestro di Punter in uscita dai blocchi. Milano in questa fase esegue bene, con pazienza, cercando sempre un passaggio in più e evitando forzature, ma il Barca trova comunque dall'altra parte la soluzione offensiva migliore, e con la pressione in difesa che via via aumenta costringe l'Olimpia a soluzioni estemporanee, come la clamorosa tripla dal palleggio di Shavon Shields che entra e vale il -3 sul 37-34. Con una bomba in uscita dai blocchi entra in partita anche Alex Abrines, che fissa il punteggio sul 42-36 Barcellona. Con Leday gravato di due falli Messina pesca dalla panchina Jeff Brooks, che perde il primo pallone e viene subito “punito” dal coach che lo richiama fuori. Calathes approfitta dell’attacco di Milano che sembra fermarsi e con 5 punti di fila porta il vantaggio degli spagnoli sul +11, massimo di serata. Per le sue prodezze però ne arriva una, di puro orgoglio, di Sergio Rodriguez, che segna dalla linea di fondo riportando il margine in singola cifra . Giusto il tempo di Higgins di segnare in penetrazione e ancora del Chacho di marcare il tabellone con 2 canestri in lunetta è il primo tempo si chiude sul 51-42 Barcellona (e 16-9 a rimbalzo, che descrive al meglio la differente fisicità tra le squadre.
Terzo quarto leggendario dell'Olimpia
Il secondo tempo si apre con 3 punti di Micov che dall’angolo che pronti-via carica i suoi. Il Barca spreca il possesso offensivo con un fallo in attacco, l’Olimpia fa peggio gettando due possessi di fila per l’intensità che Jasikevicius riesce subito a ottenere dai suoi, ma nonostante tutto non molla e dopo una tripla in transizione di Punter arriva al -3, che diventa -1 nel possesso successivo. Proprio l'ex Virtus Bologna viene designato come go-to-guy in attacco, dove sembra vedere un canestro molto più largo degli altri. Delaney e Shields gli danno una mano con 5 punti in un amen e riescono nell’impresa addirittura di portare Milano avanti per 58-57 e poi 63-59 dopo 2 canestri sempre di Punter, il primo propiziato da un rimbalzone fondamentale di Tarczweski e il secondo mettendosi in proprio con l’ottava tripla della serata milanese. Il Barca si innervosisce e riceve un tecnico per proteste convertito in canestro dal Chacho che segna poi la tripla del massimo vantaggio milanese sul +8. Ancora Tarczweski cattura altri due rimbalzi in attacco offrendo minuti di estrema utilità: in quel preciso momento Milano sembra avere il Barca in pugno. Il quarto si chiude 71-67, con un parziale meneghino di 29-16 che resterà a lungo uno dei più belli di stagione.
Ultimo quarto: la beffa finale
L'ultimo parziale si apre con una palla persa da Claver che forza un passaggio contro una buona difesa di Hines spalle a canestro contro Brandon Davies. Sempre lo spagnolo perde un rimbalzo ormai suo ma Milano non ne approfitta, anzi dopo l’airball di Shields subisce il canestro con fallo ancora di Calathes che riporta il Barca, dopo il libero, sul -1, che diventa vantaggio e parziale di 5-0 per aprire il quarto dopo un canestro comodossimo di Mirotic nel traffico. L'emorragia viene subito frenata dalla tripla di Zach Leday, ma la partita ormai è un susseguirsi di giocate spettacolare delle due squadre: Leandro Bolmaro segna in palleggio arresto e tiro il 77-76 per i suoi, Rodriguez e Calathes sbagliano di pura stanchezza un paio di triple. La posta in palio è alta, i minuti passano e la tensione fa tremare la mano di tanti. Il gioco intanto diventa estremamente fisico.
È Shields a rompere il ghiaccio rubando palla e andando a segnare per il 78 pari a 2 minuti e mezzo dalla fine. Cory Higgins risponde immediatamente col jumper del +2, Malcolm Delaney guadagna due liberi subendo fallo in penetrazione segnando solo il primo (80-79) a 120 secondi dal termine. Ancora due liberi di Mirotic a cui risponde con una tripla da 8 metri un posseduto Kevin Punter. Milano a un minuto dalla fine ha il tiro del possibile + 3 con Micov, che sbaglia la tripla sull'82-82. Sul rimbalzo tra Hines e Mirotic gli arbitri si avvalgono dell'istant replay per decidere la rimessa, che resta all'Olimpia. Da lì però non si segna più: tripla di Shields sbagliata, rimbalzo in tuffo di Hines che mette la palla nelle mani di Delaney che viene stoppato a fil di sirena. Bolmaro dall'altra parte trema sul tiro del possibile vantaggio a 30 secondi dalla fine, Milano ha la palla della finale e arriva a giocarsi gli interi 24, chiusi da una tripla di Punter che fa saltare il difensore e sembra nelle condizioni ideali per segnare ,La palla però non entra, e con 7 secondi da giocare…
Cory Higgins fa tutto il campo in palleggio e segna con 0.5 dalla sirena il tiro partita. La preghiera finale non entra, ma di questa partita e di questa Milano si parlerà e se ne dovrà parlare a lungo. Al cospetto della più forte squadra d'Europa, gli uomini di Messina hanno dimostrato di appartenere all'èlite della pallacanestro europea, dove sono pronti a consacrarsi nei prossimi anni.
Domani l'Olimpia giocherà la finalina 3-4 posto contro il CSKA, sconfitto nel pomeriggio dall'Efes Istanbul. Un piccolo premio di consolazione per chiudere sul podio un'annata memorabile.