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Eurobasket, è il giorno di Italia-Serbia. Serve un altro miracolo sportivo

Alle 18:00 gli Azzurri di Pozzecco si giocano l’accesso ai quarti di finale contro la corazzata guidata da Nikola Jokic. Con un po’ di sana incoscienza e la consapevolezza di non partire coi favori del pronostico giocare sotto pressione potrebbe regalarci un sogno.
A cura di Luca Mazzella
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Appuntamento con la storia, nella speranza di ripetere i festeggiamenti che il 4 luglio di un anno fa resero memorabile la partita di Belgrado che aprì alla squadra allora guidata da Romeo Sacchetti le porte del sogno olimpico. L'avversario, di nome, è lo stesso, ovvero la Serbia. Quello che però sposta sul serio è che a differenza di quel pomeriggio storico la squadra allenata dall'istituzione del basket europeo Svetislav Pesic potrà contare nelle sue fila sul miglior giocatore NBA delle ultime due stagioni, ovvero Nikola Jokic.

Oggi alle 18:00 (diretta su Sky Sport e Eleven Sports) insomma, l'impresa richiesta all'Italbasket di Gianmarco Pozzecco, che nel frattempo è subentrato a Sacchetti nella tormentata estate cestistica italiana, è di gran lunga superiore a quella che nella scorsa estate aveva regalato le Olimpiadi di Tokyo a Simone Fontecchio e soci. Appunto perché mentre l'Italbasket è sostanzialmente la stessa squadra e con i medesimi protagonisti, l'avversario ha cambiato guida tecnica e si è affidato ai sapienti polpastrelli del centro tuttofare ormai nei libri dei record NBA, a suon di triple doppie e statistiche mai viste prima per un giocatore di questa stazza.

Una sfida proibitiva sulla carta e che i paurosi numeri prodotti dallla squadra di Pesic sinora (primi per punti segnati, primi per assist a partita, primi per percentuale da 2, secondi per percentuale da 3 nel torneo) e che hanno portato ad un girone perfetto da 5 vittorie e 0 sconfitte, rendono ulteriormente più difficile. Oltre a confidare in una clamorosa debacle dei nostri avversari, assoluti favoriti alla vittoria dell'Europeo, ci sono diverse possibilità tattiche alle quali il Poz farà certamente affidamento per provare a scrivere un'altra pagina di storia del basket italiano.

Provare a stancare il Gigante

Inutile dirlo, tutto passa per Nikola Jokic, ago di bilancia della sfida. Il titano serbo sta viaggiando a oltre 4 assist di media nel torneo e dai suoi polpastrelli passa la stragrande maggioranza dei possessi della squadra, che al suo post-basso affida l'inizio di ogni azione attendendo poi raddoppi e aggiustamenti difensivi per avviare tagli e movimenti sul perimetro che il giocatore dei Nuggets è un maestro a premiare. Le nostre speranze passano anche da un suo logorio fisico, da ricercare coinvolgendo Jokic in ogni pick and roll difensivo e costringendo quindi a ruotare, pressare, scivolare di continuo nel tentativo di limarne energie e di conseguenza la lucidità.

In difesa invece, sperare di arginare un fenomeno in grado di mantenere medie in simil tripla-doppia in NBA è ovviamente utopia, ma tutta la maestria di Nicolò Melli e qualche prezioso minuto all'occorrenza anche della coppia Tessitori-Biligha oltre che di Pippo Ricci sacrificato nelle vesti di "5" sono l'unica via possibile per tentare di frenare la genialità del serbo. Che ad ogni modo, da qualche giorno, può contare anche su un back-up di lusso finalmente arruolabile per Pesic ovvero Nikola Milutinov.

La Serbia però è molto altro: Vasilije Micic, innanzitutto, MVP delle ultime 2 Final Four d'Eurolega e sicuro osservato speciale di Stefano Tonut e Alessandro Pajola che su di lui dovranno sapientemente gestire energie e falli. In più Vladimir Lucic, Nikola Kalinic e Marko Gruduric, solo per citare i giocatori di status ormai consolidato in Europa. In poche parole, la Serbia dovrebbe avere risorse su risorse a dare manforte al suo miglior giocatore.

Il nostro attacco invece, a costo di essere ripetitivi, passerà dai canestri di Simone Fontecchio. Eroe in quel di Belgrado un anno fa, protagonista a Tokyo, prossimo giocatore degli Utah Jazz in NBA, e superbo anche nella fase a gironi, l'abruzzese è ormai il faro della formazione Azzurra e pur dovendo ricercare in un exploit di tutto il collettivo le possibilità di vittoria, l'osservato speciale e il fenomeno in grado di pescare canestri dal cilindro anche contro la difesa schierata (uno dei grossi limiti del roster Italbasket fatta eccezione per un Nico Mannion apparso però appannato nel girone di Milano) non potrà che essere lui. Ripetere quanto visto a Belgrado, vista la sostanziale differenza dei nostri avversari, è ancora più difficile. Ma con un po' di sana incoscienza e la consapevolezza di non partire coi favori del pronostico giocare sotto pressione potrebbe regalarci un sogno.

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