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Dopo Hackett, anche Shengelia: la Virtus Bologna punta a tornare grande anche in Europa

Le due firme degli ultimi giorni mettono a disposizione di Sergio Scariolo due dei migliori giocatori del panorama europeo, in uscita dal CSKA dopo lo scoppio del conflitto.
A cura di Luca Mazzella
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In principio era stato Milos Teodosic, seguito a ruota da Marco Belinelli, Nico Mannion e proprio nell'ultime ore Daniel Hackett. Per chiudere il cerchio, però, la dirigenza non ha badato a spese e puntato ancora più in alto, con Tornik'e "Toko" Shengelia. I Campioni d'Italia in carica della Virtus Bologna, colta l'opportunità aperta dalla crisi russo-ucraina con le inevitabili ripercussioni che questa ha avuto e sta avendo sullo sport europeo, ha approfittato della fuga dal CSKA di due assoluti assi di Eurolega per rinnovare le sue altissime ambizioni europee e di difesa del tricolore, migliorando un roster che proprio nelle ultime 3 stagioni ha definitivamente restituito le V nere al basket che conta.

Il georgiano, primo a lasciare la Russia dopo l'attacco all'Ucraina, ha rescisso il contratto che fino al 2023 lo avrebbe legato al CSKA, firmando un accordo di 600.000 euro fino al 30 giugno 2022 e mettendo a disposizione di Sergio Scariolo uno dei migliori lunghi del basket europeo, non a caso secondo recentissimi rumors già promesso sposo del Barcellona a partire dalla prossima estate. Nel frattempo, però, Shengelia rilancia in maniera prepotente la fame di successi della Segafredo, pronta a questo punto a una sfida che si preannuncia pirotenica contro l'Olimpia Milano di Ettore Messina.

Due grandi coach, due roster lunghissimi ed estremamente talentuosi, due delle squadre con i migliori italiani del campionato, e due compagini impegnate anche nelle rispettive campagne europee di Eurolega, l'Olimpia, ed Eurocup, la Virtus, dove i risultati dello scorso anno attendono di essere vendicati e se possibile migliorati nella volata finale di stagione.

Chi è "Toko" Shengelia

Classe 1991, nato a Tbilisi, in Georgia, Shengelia si fa le ossa tra Spagna (Valencia), Francia (Charleroi) e Belgio (Pepinster) prima di essere scelto al draft NBA del 2012 con la numero 54 dai Philadelphia 76ers. Phila lo cede la notte stessa ai Brooklyn Nets coi quali, dopo un'incoraggiante inizio in Summer League, vede pochissimo il campo finendo con l'essere spesso retrocesso alla franchigia di sviluppo in G-League. Nel 2014, i Nets lo scambiano con i Chicago Bulls che lo taglieranno qualche mese dopo. Ritornato in Europa, Shengelia riprende il suo cammino firmando un triennale con il Baskonia, dove emerge come uno dei migliori lunghi del vecchio Continente, al punto da meritarsi il primo quintetto d'Eurolega nel 2017-18 e la seconda piazza, alle spalle di Luka Doncic, nella corsa al trofeo di MVP della Liga ACB.

Campione di Spagna sempre con il Saski nel 2019-20, al termine del secondo contratto con i baschi Shengelia firma un triennale con il CSKA Mosca, rescisso dopo la scelta dello scorso 26 febbraio di non giocare più per un club russo a seguito dell'invasione dell'Ucraina. Nell'impossibilità di intraprendere azioni legali nei suoi confronti, il CSKA lo libera aprendogli le porte del campionato italiano.

La Virtus con Toko guadagna sostanza sulle due metà campo, esperienza e leadership di un giocatore forgiato da due monumenti del basket europeo come Ivanovic ed Itoudis, che negli anni lo hanno reso sempre più duttile e in grado di giocare con diversi quintetti sfruttando il vastissimo skillset a sua disposizione. Oggi, il georgiano è un lungo capace di coprire il campo da ala pura, aggiungendo però fisicità da vero centro spalle a canestro e capacità di premiare i compagni su tagli e situazioni dinamiche grazie a polpastrelli educatissimi e una importante visione di gioco. Oltre a certificare la voglia di tornare in fretta ai vertici del basket europeo, la firma di Shengelia consentirà a Scariolo di utilizzare i più disparati quintetti grazie alla versatilità dei suoi big-men.

Olimpia e Virtus: due roster stellari

Andando ad esaminare i nomi delle due squadre è lecito attendersi un confronto d'altri tempi in un eventuale finale scudetto, come forse non se ne vedevano da anni. Malcolm Delaney e Sergio Rodriguez contro Daniel Hackett e Milos Teodosic, senza dimenticare gli italiani Tommaso Baldasso e Michele Ruzzier; Devon Hall-Troy Daniels-Sasha Grant-Troy Kel come batteria di guardie a disposizione di Messina, contro l'asse italiano composto da Nico Mannion, Marco Belinelli e Alessandro Pajola a rispondere per la Virtus.

E ancora: Shavon Shields, Gigi Datome e Davide Alviti contro Kyle Weems, Isaia Cordinier e Marco Ceron nello spot di ala e per finire la batteria pesante con chili e centimetri di Nick Melli, Dinos Mitoglu, Ben Bentil, Pippo Ricci, Kyle Hines, Kaleb Tarczewski e Paul Biligha contro Toto Shengelia, Mouhammadou Jaiteh, Kevin Hervey, Amar Alibegovic, JaKarr Sampson, Amedeo Tessitori. Senza dimenticare che Awudu Abass e Ekpe Udoh sono attualmente ai box per la Segafredo. Insomma, due veri e propri Dream Team, dotati di esperienza e freschezza, guidati da due dei più vincenti coach della pallacanestro italiana, ambiziosi e vogliosi di vincere ogni singola partita. Come ai vecchi tempi, il campionato italiano può finalmente fregiarsi di vantare alcune delle migliori stelle del basket europeo tra le proprie fila.

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