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Danilo Gallinari a Boston con unico obiettivo: “Voglio vincere l’anello”

L’Azzurro ha le idee chiarissime, in quello che sarà probabilmente il suo ultimo ballo da giocare NBA pone l’asticella all’altezza massima: l’obiettivo è il titolo.
A cura di Luca Mazzella
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Una trade dagli Atlanta Hawks ai San Antonio Spurs che, tagliandolo due giorni fa, gli hanno dovuto riconoscere i 10 milioni di contratto garantiti nel suo ultimo anno di accordo. La chiamata di Boston, meta preferita dal primo momento, con l'offerta di un biennale da 13.3 milioni da 1+1, con opzione a suo favore nel secondo anno e coi Celtics che per lui hanno speso la mid-level exception (uno delle tante clausole che consente di sforare il tetto del salary cap). E oggi, con le sue prime parole da giocatore ufficiale della squadra finalista NBA e sconfitta dai Warriors per 4-2 nella serie giocata a giugno, un unico grande obiettivo nella testa.

Quello che completerebbe nel migliore dei modi un carriera oltreoceano che manca proprio della gioia più grande: il titolo NBA. Danilo Gallinari, 34 anni il prossimo 8 agosto, ha le idee chiarissime su quanto collocare in alto l'asticella delle ambizioni della sua nuova squadra nella sua ultima fetta di avventura in America prima del già annunciato ritorno in Europa, quasi sicuramente nella sua Olimpia Milano.

Le parole del Gallo

Presentato oggi assieme all'altro grande acquisto dei Celtics Malcolm Brogdon, arrivato via trade dagli Indiana Pacers, a fianco del GM ed ex coach della squadra Brad Stevens – che ha introdotto i due nuovi giocatori con "È evidente da subito quanto facciano al caso nostro questi ragazzi", Gallinari ha esordito così da giocatore di Boston.

"La scelta per me è stata facile, essendo cresciuto da tifoso di Boston. E quando ho ricevuto la loro chiamata non ho avuto dubbi. Sogno di giocare al TD Garden da sempre e non vedo l’ora inizi la stagione per provare quell'atmosfera dell'arena e non da avversario".

"Posso aiutare molto sia in attacco e in difesa anche se non è semplice mentalmente adattarsi al ruolo di riserva, cosa che penso di aver fatto bene nelle ultime due stagioni. Un professionista deve sempre sapersi adattare. A questo punto della mia carriera l'unica cosa a cui pensi è vincere un titolo NBA, costantemente. Vincere è sempre stato importante per me, ma oggi a quasi 34 anni è quello che voglio di più".

Il ruolo di Gallinari

Come anticipato da lui stesso, l'Azzurro sarà uno dei giocatori della second-unit di Boston, con l'obiettivo di portare punti e pericolosità offensiva in uscita dalla panchina dando adeguato riposo ai titoli, una delle più gravi mancanze emerse nello scontro di Finals contro i Warriors per la squadra di Ime Udoka.

La versatilità di Danilo, che può essere utilizzato in quintetti estremi persino da 5 ma all'occorrenza può occupare anche lo spot di ala piccola, sarà un'arma in più dei Celtics, che con la dimensione perimetrale dell'ex Hawks (40% da 3 nelle ultime 4 stagioni, 38% in carriera) e le sue doti nel passing dal post-alto, contano di avere un'alternativa realizzativa di livello e playmaking secondario per mantenere alta la produttività anche nei minuti senza quelli che saranno i presumibili titolari ovvero Al Horford e Robert Williams III.

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Per Gallinari, reduce dal biennio ad Atlanta chiuso con una sorprendente finale di Conference due anni fa e con l'eliminazione al primo turno negli ultimi Playoffs, è l'occasione della vita: Boston è una squadra profonda, matura, con gerarchie ben definite e forte coesione difensiva e offensiva di un gruppo che da quando allenato da Udoka, dopo le difficoltà dei primi mesi, ha fatto il salto di qualità ormai atteso da anni.

E che con intelligenza ha individuato subito le lacune emerse alle Finals intervenendo tempestivamente sul mercato della free agency e delle trade per colmarle. Il Gallo può essere uno degli ultimi tasselli mancanti: prepariamoci a vederlo in campo con una delle squadre che senza mezzi termini puntano a vincere l'anello NBA.

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