Chi è Nico Mannion, un figlio d’arte italiano al Draft NBA
Questa notte il playmaker diciannovenne, figlio di un ex cestista americano e di una ex pallavolista italiana, può diventare il quarto italiano in NBA. Si tratta di Nicolò Mannion, per tutti semplicemente ‘Nico', che è inserito tra i giovani che probabilmente verranno chiamati al Draft. E' un playmaker diciannovenne proveniente dall’Università dell’Arizona che potrebbe diventare da questa notte il quarto italiano in NBA nella stagione 2020/21 dopo Marco Belinelli, Danilo Gallinari e Nicolò Melli.
Dove potrebbe giocare Nico Mannion
Non c'è alcuna certezza ma al draft Mannion potrebbe essere selezionato tra le prime e seconde scelte e potrebbe finire nei Los Angeles Lakers, la squadra per cui tifa, che sarebbero alla ricerca di nuovi playmaker. Oppure potrebbe essere chiamato dai Sacramento Kings, dai Boston Celtics o dagli Utah Jazz, la squadra della città da cui proviene il padre.
Chi è Niccolò Mannion
Niccolò Mannion è nato nel 2001 a Siena ed è figlio di Pace Mannion, ex cestista statunitense con una lunga carriera tra la NBA e la Serie A italiana, e di Gaia Bianchi, ex pallavolista di Guidonia. Il padre giocò con Golden State, Utah, New Jersey e Milwaukee prima di trasferirsi in Italia nel 1989 dove rimase tredici anni (giocando per Cantù, Treviso, Reggio Emilia e Caserta). Nel 2003 la famiglia fece ritorno negli Stati Uniti stabilendosi a Scottsdale, in Arizona dove ha iniziato a giocare a basket. La sua carriera agonistica è cominciata nel 2015 con la squadra della Pinnacle High School (con cui ha vinto per due anni consecutivi il titolo statale dell’Arizona) a nord di Phoenix e nel 2017 decide di accettare la chiamata dell’Italia andando a giocare gli Europei Under 17.
Cos'è il Darft NBA e quando si terrà
Draft della NBA, l’evento in cui le trenta squadre del campionato scelgono i migliori giovani giocatori in circolazione da aggiungere alle loro rose, si terrà negli studi televisivi di ESPN nella notte tra il 18 e il 19 novembre, e non tra maggio e giugno come da tradizione, a causa della pandemia e dello slittamento della passata stagione.