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Caris LeVert, inferno e ritorno dopo lo scambio che gli ha salvato la vita

Subito dopo la trade che l’ha portato a vestire la canotta degli Indiana Pacers, squadra che lo aveva scelto al draft di 5 anni fa salvo scambiarlo subito con Brooklyn, Caris LeVert aveva scoperto nei testi fisici con la nuova squadra la presenza di una massa tumorale ai reni. A distanza di poche settimane dall’operazione, l’esterno è pronto a rientrare in campo.
A cura di Luca Mazzella
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14 gennaio 2021. Dopo un susseguirsi di voci, comunicati, tweet al veleno, la grande trade si compie. Houston Rockets, Indiana Pacers, Brooklyn Nets e Cleveland Cavaliers coinvolgono più di 10 giocatori nello scambio che porta James Harden, ex MVP della lega e tra i migliori giocatori degli ultimi 10 anni, alla corte dei Nets. Il secondo grande nome di quella che in America chiamano "blockbuster trade", subito dopo quello del barbuto mancino, è quello di Caris LeVert.

Esterno classe 1994 dotato di grande atletismo e con tanti punti nelle mani, il nome di Caris aveva fatto indicare a molti Indiana come potenziale vincitrice dello scambio, essendo riuscita a scambiare un giocatore in scadenza e dichiaratamente scontento come Victor Oladipo con uno dei talenti emergenti più in vista di tutta la lega. Pronti-via però la trade ha rischiato addirittura di saltare quando Caris, durante le visite mediche di routine, ha scoperto la presenza di un massa tumorale ai reni che ha richiesto un’immediata operazione, con voci nebulose sui tempi di recupero e sul prosieguo della stagione. Fino a ieri, 4 marzo, giorno in cui la notizia più bella che arriva dagli States è che il ragazzo si sta già allenando e il suo rientro è previsto per la seconda metà della regular-season, dopo l’All-Star Game.

Inferno e ritorno

Inferno e ritorno, come tutta la vita e la carriera di Caris. Abituato a subire grossi traumi, sempre però abbastanza forte da rialzare.

Al padre, dal quale aveva ereditato la passione per il basket e col quale condivideva in compagnia del fratello ore e ore di partite viste in tv, aveva promesso che prima o poi sarebbe diventato un giocatore NBA. Promessa diventata giuramento solenne quando, nel 2010, il suo vecchio non ce l’ha fatta dopo un arresto cardiaco. Caris aveva appena 15 anni quando lo ha visto per l'ultima volta.

Abituato sin dal liceo a sentirsi dire di non essere abbastanza muscoloso, di non lavorare abbastanza sul corpo, di non avere sufficiente presenza fisica per entrare nelle rotazioni degli esterni di Michigan, quando al college nelle prime 5 partite non vede praticamente mai il campo, il ragazzo è uno di quelli che non molla facilmente e non teme di vedersi chiuso porte in faccia. Abituato agli infortuni, con le 3 operazioni subite nell’arco di 2 anni, il penultimo e l’ultimo di college, che ne compromettono l’appetibilità al draft fino a farlo scendere dopo le prime 15 scelte al grande appuntamento del 2016, dove a chiamarlo sono proprio gli Indiana Pacers che anni dopo chiuderanno il cerchio.

Indiana lo scambia subito coi Nets, che fanno di lui uno dei tasselli della ricostruzione intravedendone il grande potenziale sulle due metà campo. L’inizio è importante, ma esattamente come accaduto al college sul più bello è il corpo a frapporsi tra lui e il successo. A metà novembre 2018, contro Minnesota, una sua brutta caduta fa il giro del mondo e quella caviglia poggiata malissimo sul parquet fa temere il peggio. Un peggio che dura "solo" 40 partite e lo fa rientrare in campo a tempo di record nel mese di febbraio 2019, poco prima che la pandemia fermi tutto.

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Ai nastri di partenza della stagione 2020-21 Caris è uno degli assi nella manica degli ambiziosi Brooklyn Nets. Una squadra che vive del talento di Kyrie Irving e Kevin Durant ma che punta sullo sviluppo di giocatori come lui, Dinwiddie e Harris per diventare contender. Eppure, avere giocatori di questo calibro e una timeline non eterna se i tuoi migliori giocatori hanno superato i 30 anni, porta la squadra di Mike D'Antoni e Steve Nash a schiacciare sull’acceleratore facendosi giustamente ingolosire dal cartello "vendesi" che James Harden, in Texas, si è auto-incollato sulla schiena. Arriva quindi la maxi-trade con 4 squadre coinvolte e la cessione agli Indiana Pacers per LeVert, proprio la squadra che per prima lo aveva scelto cinque anni fa. A Indiana il cerchio si chiude ma soprattutto la vita di Caris cambia per sempre.

In uno dei mille test medici di routine infatti emerge la presenza di una massa al rene che necessita di ulteriori esami. Da lì il grande silenzio, le voci che si rincorrono, la conferenza in cui lui stesso ammette che lo scambio potrebbe avergli salvato la vita e infine l’operazione, necessaria, per rimuovere il tumore. In questi due mesi di totale silenzio sulle sue condizioni tutti hanno sperato nel lieto fine che ieri è finalmente arrivato con un tweet della testata americana The Athletic: "Caris LeVert è pronto a tornare nella lineup per la seconda metà di stagione, un epilogo miracoloso considerato che a fine gennaio è stato operato per rimuovere un cancro al rene". Inferno e… ritorno. Oggi Caris scalpita per tornare in campo e tra poche settimane il suo sogno sarà realtà. Per un nuovo, entusiasmante, inizio.

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