Brittney Griner avvistata in tribunale a Mosca: rischia una condanna fino a 10 anni
Brittney Griner è riapparsa dal nulla un mese dopo l'arresto all'aeroporto Sheremetyevo di Mosca. Le trovarono nel bagaglio capsule per sigaretta elettronica contenenti olio essenziale di hashish e fu sufficiente, considerate le leggi russe, per essere fermata e trattenuta dalle autorità doganali. La giocatrice della NBA americana femminile è detenuta dal 17 febbraio scorso, sul suo conto non si avevano più notizie se non il rischio di essere condannata fino a 10 anni di carcere con un accusa molto grave per il possesso di sostanze stupefacenti.
In un breve video condiviso sui social dal giornalista @Mike_Eckel la stella del basket statunitense ha le manette al polso destro, accompagnata e sorvegliata da due guardie. Si volta per un attimo, la sua figura alta 2.06 metri ciondola nel corridoio, nella mano sinistra ha un foglio, fa pochi passi e imbocca una porta scomparendo di nuovo nel nulla. Nei suoi occhi puoi leggere tutto il terrore di chi non sa cosa le accadrà oppure sì, per la consapevolezza di essersi cacciata in guaio più grande di quanto possa immaginare.
Forse non sa nemmeno che Vladimir Putin ha ordinato e sferrato l'operazione militare Z per invadere l'Ucraina. Se in qualche modo ne è stata messa al corrente, non le è difficile comprendere come adesso si trovi tra incudine e martello. E quando ha saputo che il tribunale di Khimkinsky (nella regione della capitale) aveva esteso i termini della carcerazione fino al 19 maggio in attesa di nuove indagini s'è sentita morire dentro.
Griner è tesserata per i Phoenix Mercury e si trovava in Russia perché, in concomitanza della pausa del campionato americano, aveva deciso di non fermarsi e accettato la proposta dell'Ekaterinburg per continuare a giocare. Una scelta rivelatasi fatale. Secondo informazioni che filtrano dal Dipartimento degli Stati Uniti di lei non è possibile sapere altro al momento se non quanto comunicato dalla Tass (l'agenzia di stampa russa) in queste ore. Ma nessuno è a conoscenza del luogo dove si trova in "custodia" né quando avrà un processo, quali saranno i tempi e soprattutto se il procedimento e il trattamento legale saranno imparziali.
Lo scoppio della guerra, l'escalation del conflitto e delle sanzioni, la situazione dei rapporti internazionali aggravatasi per le sanzioni durissime inflitte alla Russia ha complicato tutto: il caso della cestista americana, due volte campionessa olimpica, è divenuto questione diplomatica, una matassa difficile da sbrogliare in un momento storico in bilico tra una pace che sembra impossibile da raggiungere e il timore che in Europa (e nel mondo) deflagri uno scontro nucleare.