Basket, l’annuncio della Victoria Libertas Pesaro: “Due tesserati positivi al Coronavirus”
Anche il basket italiano si ritrova a fare i conti con l'emergenza Coronavirus. La Victoria Libertas Pesaro, società che milita nel massimo campionato di pallacanestro nostrano, ha annunciato che due dei suoi tesserati sono risultati positivi al Coronavirus. La società marchigiana si sta adoperando per adottare tutti i provvedimenti per seguire le indicazioni delle autorità sanitarie. Poche ore prima la VL Pesaro aveva già annunciato di aver chiuso tutti gli uffici.
Basket, due tesserati della VL Pesaro positivi al Coronavirus
La Victoria Libertas Pesaro, club che attualmente occupa l'ultimo posto nel massimo campionato italiano di basket, ha diramato un comunicato ufficiale, per fare il punto della situazione su due tesserati positivi al Coronavirus: "La Vuelle comunica che dopo aver eseguito controlli specifici, due dei suoi tesserati risultano positivi al Covid – 19. La società si sta adoperando per adottare tutti i provvedimenti necessari seguendo le indicazioni delle autorità sanitarie". Poche ore prima, la società marchigiana aveva annunciato la chiusura dei propri uffici: "La VL comunica che a causa dell'emergenza legata alla diffusione del Coronavirus gli uffici di via Bertozzini 16 resteranno chiusi fino a data da destinarsi".
Meglio retrocedere che non avere epidemie, le parole del presidente della VL Pesaro
Luciano Amadori, presidente del club ai microfoni de Il Corriere Adriatico, ha speso poche ore fa queste parole in merito alla necessità di uno stop per l'emergenza Coronavirus: "Mi sono sentito con qualche consorziato, come è giusto che sia la preoccupazione grande è per la salute, la pallacanestro passa in terzo piano, dopo il guaio finanziario. Le sponsorizzazioni? Non ne ho discusso con nessuno e spero di non dover affrontare l’argomento ritardi, i pagamenti sono frazionati. Il campionato per me può finire qui, prima viene la tutela di tutti i ragazzi. Rimandarli in palestra anche solo per gli allenamenti è una responsabilità che non vogliamo correre. Se resteremo in Serie A? Non lo so, ma preferirei retrocedere e non avere epidemie"