Saillant (commissione medica Fia): “La Formula 1 non si fermerà in caso di nuovo contagio”
Non solo per il calcio. Anche la Formula 1 ha varato il proprio protocollo medico-sanitario su cui costruire la ripartenza della stagione 2020 che sembra oramai definita. L'obiettivo è iniziare senza più fermarsi, anche in caso di nuova positività all'interno del circuito mondiale. A dirlo è Gerard Saillant che è attualmente a capo della task force medica della Fia, la Federazione internazionale, che ha evidenziato i punti salienti delle misure preventive e di contenimento su cui si baserà la riapertura alle gare.
Gerard Saillant ha sottolineato tre capisaldi del protocollo sanitario della Formula 1: primo, in caso di positività non ci sarà un nuovo stop generale del Mondiale; secondo, si creeranno dei paddock asettici, veri e propri presidi sanitari; terzo, si effettueranno test costanti i cui risultati saranno riscontrabili nel giro di pochissimo tempo. Così, anche per il mondo delle quattro ruote si potrà tornare a sfidarsi per il titolo 2020. Il tutto rigorosamente in forma ridotta, senza pubblico sulle tribune e nei momenti del post gara dove non ci sarà il consueto bagno di folla per i vincitori, perché le priorità sono altre: ripartire e farlo in sicurezza.
Rispetto all'allarme che era scoppiato durante il Gran Premio di Australia, quando si decretò l'impossibilità di poter proseguire nel Mondiale, Saillant ha confermato che lo scenario è totalmente differente: "C'è sempre allarme e attenzione, ma la situazione è cambiata in meglio soprattutto da un punto di vista sanitario". Test, verifiche, controlli sono oramai arrivati a livelli che permettono l'individuazione e l'isolamento dei soggetti eventualmente colpiti dal virus, senza pregiudicare il prosieguo del Mondiale.
"Se ci sarà un nuovo contagio, la Formula 1 non si fermerà, le gare proseguiranno. Abbiamo dispositivi di diagnosi all'avanguardia, capaci di individuare nuovi casi e procedure precise per isolare i soggetti coinvolti". Così Saillant è entrato nei dettagli del protocollo della Formula 1 che si avvarrà anche di una applicazione da scaricare in modo volontario sui vari telefonini e che ‘traccerà' i movimenti all'interno dei paddock. Con un numero ridotto e contingentato di persone presenti, sarà facile e veloce capire dove e come si sia sviluppato un possibile caso positivo e individuare tutte le persone che sono entrate in contatto, quasi in tempo reale.