Champions, dalla Spagna: Barcellona-Napoli a porte chiuse per l’emergenza Coronavirus
Barcellona-Napoli a porte chiuse? Nell'attesa che la Uefa si pronunci ufficialmente su una decisione del genere (al momento non vi sono indicazioni contrarie rispetto alla disputa del match aperta al pubblico) è la Generalitat de Catalunya, il governo centrale della provincia catalana, ad aver chiesto che il ritorno degli ottavi di finale di Champions League in programma mercoledì 18 marzo, si giochi senza pubblico per il timore del diffondersi del Coronavirus.
L'evoluzione della situazione in Italia (con l'aumento del numero dei contagi e il picco non ancora raggiunto nemmeno in Europa), scandita anche dalle decisioni del governo in materia di salute pubblica, è alla base del cambiamento di rotta sulla sfida tra blaugrana e partenopei inizialmente ritenuta "non a rischio" perché il capoluogo campano non era incluso nella zona rossa del Paese. Ma il diffondersi dell'infezione virale ha spinto le autorità istituzionali a rivedere ogni decisione. E così, dopo aver annullato la maratona di Barcellona in programma per il 15 marzo, era inevitabile che un differente di orientamento riguardasse anche il calcio.
Quando si avranno maggiori certezze al riguardo? Presto, anche perché la vendita dei biglietti al momento resta aperta al pubblico e in caso di decisione di "porte chiuse" servirà capire (anche) cosa fare dinanzi alle richieste di rimborso da parte di chi il biglietto lo ha già prenotato e comprato. A conferma che è questa la direzione che sarà seguita è stato il "Mundo Deportivo": il quotidiano sportivo molto vicino alle vicende del Barcellona, in base alle ultime notizie raccolte, ha spiegato che la decisione sarebbe stata già presa nei giorni scorsi dal Segretario generale dello sport, dal Ministero dell'Interno e della Salute. Cosa manca? Comunicazioni ufficiali di concerto con la Uefa,