Brutta figura di Cuadrado: sfotte Rabiot sotto un post per commemorare Andrea Fortunato
La quarantena fa brutti scherzi. L'isolamento coatto è davvero duro da sopportare anche se sei un calciatore che può godere di un bel po' di agi in più rispetto a una persona comune. Basta dare un'occhiata a quali sono gli effetti che ha provocato sul centrocampista della Juventus e della Colombia, Juan Cuadrado, che l'ha combinata davvero grossa. Se avesse violato il diktat dello "stare a casa" per prendere una boccata d'aria sarebbe stato anche giustificabile ma fare battute in calce alla foto di un morto è quanto di più biasimevole potesse commettere.
Il 25 aprile del 1995 moriva, a 23 anni, Andrea Fortunato. Il difensore originario di Salerno aveva coronato il suo sogno: indossare la maglia di uno dei club italiani più forti e arrivare anche in Nazionale. La vita – che a volte sa essere davvero spietata – e un brutto male (la leucemia lo debilitò e una polmonite gli dette il colpo di grazia) trasformarono in tragedia quella che era sembrata una favola bella da raccontare. Oggi, a 25 anni dal decesso che commosse compagni di squadra e rappresentò una delle pagine più dolorose del calcio italiano, sono stati tanti i messaggi di giocatori ed ex giocatori ("sei il mio angelo custode", ha scritto Luca Vialli) che hanno lo voluto ricordare.
Lo ha fatto anche Cuadrado ma nel modo peggiore: ha sfruttato la ricorrenza come uno sfotto' da rivolgere ad Adrien Rabiot, il centrocampista francese e compagno di squadra in bianconero che per fisionomia e tratti somatici un po' assomiglia a Fortunato. "Ma sei tuuuuu", con tanto di faccine sorridenti è stato il messaggio del sudamericano in calce alla foto dell'ex calciatore morto. Poco dopo, lo stesso Cuadrado – verso il quale non sono mancati obiezioni e insulti da parte di altri utenti – ha chiesto scusa "a tutti gli juventini per il post che ho commentato. Ho visto solo la foto senza leggere cosa era accaduto e mi era sembrato di riconoscere Rabiot".