Atletica, carriera finita per Alex Schwazer: confermata la squalifica per doping fino al 2024
La carriera di Alex Schwazer adesso è finita davvero. Il TAS, il tribunale federale svizzero, che ha sede a Losanna, ha respinto la richiesta di annullamento della squalifica di otto anni dell'atleta altoatesino che fu sanzionato nuovamente nell'estate del 2016 – la pena fu raddoppiata perché quella era la seconda positività della sua carriera. Fino al 2024, l'oro olimpico di Atene 2008 non potrà correre e considerando che nel 2024, quando scadrà la squalifica, avrà 39 anni si può dire che la vita da atleta di Schwazer è finita.
Il TAS rigetta il ricorso
Schwazer aveva un'ultima speranza, ma la richiesta di annullamento della squalifica è stato rigettata dal Tribunale federale di Losanna, che conferma lo stop per otto anni del marciatore risultato positivo al testosterone il 1° gennaio del 2016. I suoi avvocati si erano ‘giocati' l'ultima carta, ma il TAS ha confermato i verdetti precedenti. La notizia è fresca ma, come rivela il quotidiano ticinese ‘La Regione', i giudici avevano già deliberato il 17 marzo, ma la sentenza è stata pubblicata solo in questi giorni. Secondo loro non sono emersi elementi tali da mettere in discussione la squalifica.
Un oro olimpico nella carriera di Schwazer
Medaglia d'oro alle Olimpiadi di Pechino, nei 50 km di marcia, oro anche agli Europei, due bronzi ai Mondiali. Una carriera eccezionale quella di Schwazer, un ragazzo dalla faccia pulita che ha avuto notorietà anche per la storia d'amore con Carolina Kostner e per una pubblicità, ma la sua vita sportiva cambia pochi giorni prima dei Giochi di Londra, viene trovato positivo all'eritropoietina e torna a casa. Viene squalificato per tre anni e mezzo, si prepara per tornare in grande, ottiene un grande tempo per la qualificazione alle Olimpiadi di Rio, ma sul più bello spunta una nuova positività. Sogni svaniti e un'altra mazzata, squalifica di otto anni. Schwazer, il suo allenatore Sandro Donati e i suoi avvocati hanno spesso parlato di una manipolazione, ma l'ennesima sentenza smonta la teoria del complotto. E ora dovrà smettere anche di prepararsi per i Giochi di Tokyo.