Zanardi, condizioni di salute stabili ma sempre gravi. Cautela dei medici sul risveglio
Alex Zanardi da otto giorni è ricoverato nel reparto di terapia intensiva del policlinico universitario Santa Maria alle Scotte di Siena. L’ex pilota è in coma farmacologico, le sue condizioni vengono definite stabili dai medici che la prossima settimana decideranno se sospendere il coma farmacologico e risvegliare Zanardi.
Stabili le condizioni di salute di Zanardi
Venerdì 19 giugno sulla strada provinciale 146 nel comune di Pienza in provincia di Siena il quattro volte oro Paralimpico è stato vittima di un grave incidente stradale. Pochi minuti dopo l’incidente è stato soccorso prima di essere ricoverato in ospedale in serie condizioni, poi è stato operato – l’intervento è durato oltre tre ore – ed è stato posto in coma farmacologico. L’ex pilota di Formula 1, che negli Stati Uniti vinse due campionati CART, ha trascorso l’ottava notte in ospedale. Le sue condizioni restano pressoché identiche e cioè stabili, tendendo presente la gravità del quadro neurologico. I parametri cardio-respiratori e metabolici non registrano novità. La prognosi resta sempre riservata e solo all’inizio della prossima settimana l’equipe medica deciderà se sospendere o meno il coma farmacologico. Naturalmente, come accade in questi casi, permane la cautela.
Il commovente post del figlio di Zanardi
Nei giorni scorsi la famiglia di Zanardi di comune accordo con i medici ha deciso di sospendere la pubblicazione di bollettini quotidiani sulle condizioni dell’atleta. Nella giornata di venerdì il figlio di Zanardi, il ventiduenne Niccolò, è tornato a postare su Instagram dove ha pubblicato una bella immagine del papà sorridente, probabilmente dopo aver vinto una gara, e a corredo ha scritto: “Mi manca quel tuo sorriso, ma so che lo rivedrò presto, tutti noi lo rivedremo presto”. La speranza di Niccolò è quella di tutti, perché in modo trasversale in tantissimi vogliono bene a Zanardi, che è un esempio per tutti, come ha detto anche Papa Francesco che gli ha scritto una lettera: “Prego per te. Attraverso lo sport hai fatto della disabilità una lezione di umanità per tutti”.