Wrestling in lutto: è morto Bruno Sammartino, leggenda italiana della WWE
Il mondo del wrestling italiano perde una delle sue leggende. Si è spento oggi, mercoledì 18 aprile, all'età di 83 anni Bruno Sammartino, tra i lottatori più rappresentativi della storia di questa disciplina. Lo ha annunciato la WWE sul proprio sito internet ufficiale, rivelando che il decesso è avvenuto nell'ospedale di Pittsburgh, città dove il wrestler si trasferì quando aveva solo 15 anni dopo aver passato gran parte della sua vita a nascondersi con la famiglia durante gli anni della seconda Guerra Mondiale. Classe 1935, era nato a Pizzoferrato, vicino Chieti, dove la scorsa estate è stata anche inaugurata una statua a lui dedicata. Nel 2013 la Federazione lo ha introdotto nella sua Hall of Fame, diventando uno dei primi supereroi di questa disciplina, prima ancora di Hulk Hogan, che è stato il collante fra l’epoca di Sammartino e quella moderna.
Nel corso della sua carriera, piena di successi, era conosciuto come "The living legend", la leggenda vivente. E il motivo è presto detto: ancora oggi detiene il record di campione più longevo della storia della federazione di wrestling più importante al mondo, avendo conquistato ininterrottamente il titolo di campione del mondo dal 1963 al 1971. In totale è stato per 11 anni , e cioè 4.040 giorni, sul tetto della WWE, che all'epoca si chiamava ancora World Wide Wrestling Federation. Grazie alla sua fama, era diventato il padrone di casa del Madison Square Garden di New York, uno degli impianti sportivi più importanti al mondo, dove è riuscito a fare il tutto esaurito per ben 188 volte.