WADA “inorridita” dall’assoluzione di Schwazer: l’agenzia anti-doping minaccia azioni legali
La WADA (l'agenzia mondiale anti-doping) si è detta "inorridita" dalla sentenza emessa dal tribunale di Bolzano sul caso del marciatore italiano Alex Schwazer (assolto in primo grado nel processo per doping per "non aver commesso il fatto") respingendo le infamanti accuse di aver alterato i campioni di urina prelevati all'altoatesino il primo gennaio 2016 e minacciando azioni legali contro l'assise bolzanina.
"La Wada – si legge infatti in una nota diffusa dall'Agenzia Anti-doping tramite il proprio profilo Twitter con la quale prende posizione sulla vicenda – ha preso atto con grave preoccupazione dei commenti fatti da un giudice del tribunale di Bolzano nella decisione sul caso penale nei confronti del marciatore Schwazer. Il dispositivo della sentenza è lungo e articolato, e necessiterà di essere valutato nella sua completezza, ma – sottolinea l'Agenzia – la Wada è inorridita dalle numerose accuse spericolate e prive di fondamento.
Nel corso del dibattimento – prosegue il tweet diffuso la scorsa notte dall'agenzia mondiale antidoping- la Wada ha fornito prove schiaccianti corroborate da esperti indipendenti che il giudice ha rigettato in favore di teorie prive di sostanza. Wada in questo procedimento era parte civile ed era impegnata nel compito di assistere la Corte nella definizione della sua sentenza. L'agenzia -si aggiunge – resta ferma sulle prove che ha fornito e rigetta fermamente le accuse diffamatorie contenute nella sentenza. Una volta che tutto il provvedimento sarà stato analizzato, Wada – si legge in conclusione – valuterà tutte le opzioni disponibili inclusa l'azione legale che sarà possibile intraprendere".
