Vince nella scherma alle Olimpiadi ed esulta come Cristiano Ronaldo: “Siuuuu”
"Siuuuu". È l'esultanza iconica di Cristiano Ronaldo che urla quella parola scandita dal coro dei tifosi dopo ogni gol. Salta, fa una piroetta in aria e poi atterra a braccia e gambe larghe caratterizzando così la sua euforia per una rete. Lo schermidore egiziano di 18 anni, Mohamed Elsayed, non credeva ai suoi occhi quando il display dell'impianto di Tokyo ha indicato lucetta verde e punteggio dopo l'ultimo assalto in pedana: era riuscito a resistere agli attacchi di Yannick Borel – uno dei favoriti nella spada maschile -, aveva stoccato con grande equilibrio tattico e di nervi riuscendo nell'impresa. Lui, giovanissimo, ha eliminato al primo turno uno un avversario molto forte.
La gioia è stata incontenibile, come si evince dalle immagini che hanno fatto il giro del mondo. Elsayed toglie la maschera e, d'impulso, scatta verso l'altro capo della pedana. Ha bisogno di spazio per liberare tutta la propria soddisfazione, dare sfogo alla felicità per un risultato incredibile e bellissimo su un palcoscenico internazionale di cosa elevata portata. Ha battuto il tre volte campione del mondo e dinanzi a un evento del genere serviva qualcosa di veramente speciale per fissarlo nella storia e nel corso della sua carriera.
Da un lato c'è Borel, che ha vinto una medaglia d'oro alle Olimpiadi del 2016 a Rio de Janeiro: è in ginocchio e ha la faccia tra le mani in segno di disperazione, chino per terra a rimuginare sugli errori commessi. Dall'altro c'è Elsayed che fa pochi metri di corsa e si produce nel balzo alla CR7. Stessa piroetta, identico atterraggio. "Siuuuu" urla l'egiziano che completa il siparietto con un altro gesto emblematico del campione portoghese: porta la mano al petto, la sbatte per 3 volte con motivo di orgoglio per se stesso e per il proprio Paese, poi indica il palco sul quale ha disputato una gara straordinaria.
Com'è nata quella esultanza da parte del cinque volte Pallone d'Oro? Fu lui stesso a spiegarlo qualche tempo fa. "Stavamo giocando una partita contro il Chelsea negli Stati Uniti e pensai che quello fosse un modo per festeggiare un gol. E mi venne naturale urlare sì. Da allora ho iniziato a farlo e ai tifosi è piaciuto molto".