Vermeylen ha nuotato nella Senna, è disgustata: “Ho annusato e visto cose a cui non voglio pensare”
"Ho bevuto molta acqua… chissà se mi ammalo oppure no". Parte da qui lo sfogo della belga, Jolien Vermeylen, che è uscita disgustata e preoccupata dalle acque della Senna dopo aver nuotato nella prova del Triathlon alle Olimpiadi di Parigi. Non ha usato giri di parole per descrivere il senso di ribrezzo avvertito per aver "annusato e visto cose a cui non voglio pensare" ed esprimere timori per la propria incolumità, attaccando gli organizzatori che non avrebbero tenuto conto dei gravi pericoli per la salute pur di non cancellare la gara. "Era oggi o mai più – ha aggiunto -. Adesso bisogna solo sperare di non stare male".
Al biasimo si è aggiunto lo stupore per aver autorizzato la disputa della sfida nonostante le forti piogge del giorno precedente. Com'è possibile, considerato anche il forte maltempo, i controlli sulla qualità dell'acqua sono risultati positivi abbastanza da consentire la competizione? A tutto questo c'è una sola risposta, Vermeylen la sputa fuori con rammarico e ironia parlando del livello ritenuto accettabile dal comitato promotore per lo svolgimento della frazione di nuoto. "Se la gara non si fosse svolta, sarebbe stata una vergogna per tutta la Francia", ecco perché – ha ribadito – hanno dato il via libera dopo il rinvio precedente che aveva fatto seguito all'annullamento degli allenamenti.
Come se d'incanto mercoledì l'inquinamento del fiume (da settimane oggetto di polemiche durissime) fosse un rischio calcolato e contenuto rispetto al putridume che ammorba il corso d'acqua e nemmeno opere di bonifica molto costose sono riuscite a ripulire. Anzi, molti concorrenti erano convinti che la situazione fosse peggiorata dopo i rovesci temporaleschi degli ultimi giorni. "Invece è avvenuto il prodigio… nel giorno della gara l'acqua era diventata miracolosamente buona. La realtà è che la Senna è sporca da cento anni. E per questo non possono raccontarci che la sicurezza degli atleti è una priorità. Sono ca**ate!".
Le immagini del canadese, Mislawchuk, che ha vomita "dieci volte" sono impressionanti e hanno fatto il giro del mondo. Quanto all'esperienza personale, la belga la confina tra i ricordi più brutti della carriera. Una cosa in particolare non dimenticherà mai. "Mentre nuotavo sotto il ponte ho annusato e visto cose alle quali è meglio non pensare. Purtroppo, mi è capitato di bere molta acqua e posso dire che no, non ha certo il sapore della Coca Cola o della Sprite". Vermeylen ha preso delle precauzioni e seguito una determinata profilassi prima di tuffarsi, ma non sa se basteranno per evitarle malesseri oppure infezioni. "Ho preso probiotici, ho bevuto il mio Yakult, non potevo fare di più".
Le proteste per le condizioni della Senna accompagneranno tutta la disciplina. Lunedì 5 agosto, prima delle gare di nuoto in acque libere, è in programma l'ultimo evento di triathlon: la staffetta mista. Il comitato organizzatore, però, dispensa fiducia, serenità e soddisfazione. "Teniamo sotto controllo la situazione e monitoriamo tutti gli indicatori per i prossimi eventi", ha spiegato la portavoce, Anne Descamps, citando dati buoni relativamente alla concentrazione di batteri fecali.