Vergogna alle Paralimpiadi, gli atleti russi minacciano gli ucraini: “Vi bombarderanno le famiglie”
La cerimonia inaugurale ha aperto il sipario sulle Paralimpiadi invernali di Pechino, in un'atmosfera molto particolare. L'entusiasmo del grande evento sportivo è andato scemando a causa della guerra tra Russia e Ucraina, che sta catalizzando l'attenzione mondiale, con inevitabili ripercussioni anche nello sport. Non sono mancati i provvedimenti e le sanzioni anche nei confronti degli atleti russi e bielorussi, che hanno pagato a caro prezzo l'operato del presidente Putin.
Inizialmente infatti il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) aveva annunciato che i rappresentanti di Russia e Bielorussia avrebbero potuto gareggiare alle Paralimpiadi, solo però sotto una bandiera neutrale, poi con un'inversione di rotta pesantissima ha riservato loro una stangata. L'IPC infatti a seguito delle pressioni della comunità internazionale ha bandito tutti gli atleti russi e ucraini che hanno dovuto così dire addio al sogno di partecipare e vincere medaglie alle Paralimpiadi. Un'assenza che già in occasione della cerimonia inaugurale ha fatto molto rumore.
Gli atleti esclusi non hanno assolutamente digerito quanto accaduto, e a quanto pare anche dietro le quinte la situazione è diventata incandescente. È quello che traspare dalle dichiarazioni, di un campione paralimpico, ovvero Richard Whitehead, rappresentante del team della Gran Bretagna e plurimedagliato in occasione delle Paralimpiadi estive del 2012 e del 2016. Il runner classe 1976 ai microfoni di Good Morning Britain ha svelato un retroscena a dir poco imbarazzante. Whitehead si è detto favorevole ai provvedimenti preso dal Comitato Paralimpico: "Sento che portare gli atleti russi e bielorussi fuori dal villaggio, e rimandarli a casa sia la decisione giusta".
Il campione britannico ha svelato che alcuni membri della squadra paralimpica russa avevano inviato messaggi vergognosi ai colleghi e avversari ucraini. Queste le sue parole, che fanno venire i brividi: "Ho sentito molti messaggi di indottrinamento all'interno della comunità russa, e messaggi che gli atleti russi stanno inviando agli atleti ucraini sui bombardamenti delle loro case. Li ho visti e includono minacce di bombardare le loro famiglie a casa. È terribile. È un comportamento disgustoso". Whitehead ha esternato tutto il proprio dispiacere per questo episodio che è una macchia per lo sport: "Gli atleti russi e bielorussi in realtà non pensano che ci sia una guerra in corso in casa e come ciò riguardi non solo gli atleti, ma anche la comunità ucraina. Questa guerra deve finire e lo sport è solo una piccola parte di ciò che facciamo".