“Vendicati Gino!”, l’urlo prima della semifinale: ma l’Italia è salvata da Montano l’Immortale
L'Italia di sciabola si qualifica per le semifinali del torneo a squadre alle Olimpiadi di Tokyo: gli azzurri sono già almeno medaglia d'argento, ma contro la Corea del Sud venderanno cara la pelle per vincere il secondo ora dei Giochi dopo quello in apertura di Vito Dell'Aquila nel taekwondo. La strada dei nostri schermidori verso la finale è tribolata a dire poco, con due incontri decisi sul filo di lana.
Il quarto di finale contro l'Iran finisce all'ultima stoccata 45-44, per cuori fortissimi. Luigi Samele fa il possibile, ma la medaglia d'argento del concorso individuale è fortemente limitato da problemi fisici, al punto che si pensa possa subentrargli Aldo Montano, leggendario oro alle Olimpiadi di Atene nel 2004, giunto a 43 anni alla sua ultima recita. Ed invece è Samele a concludere l'incontro, pur con difficoltà e dovendo fare ricorso al fisioterapista, assieme ad Enrico Berrè e Luca Curatoli.
La semifinale con l'Ungheria parte bene grazie a Berrè, che porta gli azzurri sul 5-3, a quel punto tocca a Samele che viene incitato da bordo pedana con un urlo: "Vendicati Gigi!". Di fronte a lui c'è infatti quell'Áron Szilágyi che lo ha battuto nella finale dell'individuale. Ma non c'è nulla da fare, il pugliese non è davvero lui e subisce un tremendo parziale di 7-1 che porta gli ungheresi sul 10-5, costringendo l'Italia ad una disperata rimonta. Che si concretizza grazie all'Highlander della scherma azzurra: scende in pedana Aldo Montano, che dunque sguaina la sciabola per la sua quinta Olimpiade. Grazie al contributo fondamentale di Berrè e Curatoli, il livornese trascina di peso la squadra italiana alla rimonta, conclusa sul 45-43. Avercene di riserve come Aldo Montano… immortale!