USA pronti al boicottaggio diplomatico di Pechino 2022: le Olimpiadi invernali iniziano male
La marcia d'avvicinamento a Pechino 2022, 24a edizione dei Giochi Olimpici invernali in programma dal 4 al 20 febbraio 2022, sembra essere contraddistinta dalle polemiche e da prese di posizione forti. L'ultima è quella degli Stati Uniti che hanno deciso di non inviare nessun dirigente in occasione delle Olimpiadi con la volontà di lanciare un messaggio perentorio contro le violazioni dei diritti umani del Paese orientale.
Le indiscrezioni relative alla scelta dell'amministrazione Biden, confermate anche dalla CNN che ha citato diverse fonti autorevoli, dovrebbero essere ufficializzate entro questa settimana per quello che rappresenterebbe un vero e proprio boicottaggio diplomatico dei Giochi. Il tutto contribuirebbe a rovinare quell'atmosfera di festa sportiva che contraddistingue questo tipo di manifestazioni. Ovviamente questa decisione non influirà sulla partecipazione degli atleti a stelle e strisce alle 109 gare in programma divise in 15 discipline, ma è un segnale di continuità rispetto a quanto il presidente Usa Biden aveva annunciato un mese fa dopo il vertice virtuale con Xi Jinping, presidente della Repubblica Popolare cinese.
Il motivo di questo forfait è quello di sottolineare il proprio dissenso e protestare contro le violazioni dei diritti umani in Cina. In questo modo oltre a prendere le distanze dai vertici cinesi, si vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sul loro operato, incentrato sulle dure repressioni nei confronti dei difensori dei diritti umani e di tutti coloro i quali sono considerati dissidenti, e che si sono opposti all'oppressione delle minoranze etniche soprattutto nella regione autonoma uigura dello Xinjiang e del Tibet.
Nella scorsa estate la questione è stato oggetto di discussione anche in una seduta del Parlamento europeo, dove le sanzioni reciproche imposte proprio sul caso dei diritti umani hanno incrinato i rapporti diplomatici. In quell'occasione gli eurodeputati hanno chiesto di "rifiutare gli inviti per i rappresentanti governativi e diplomatici a presenziare alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, a meno che il governo non dimostri un miglioramento significativo della situazione dei diritti umani a Hong Kong, nella regione uigura dello Xinjiang, in Tibet, nella Mongolia Interna e nel resto del Paese".
D'altronde la Cina è finita recentemente nell'occhio del ciclone anche per un'altra vicenda sportiva, quella relativa alla tennista Peng Shuai, della quale si erano inizialmente perse le tracce dopo le affermazioni social sulla violenza sessuale subita dall'ex vicepremier Zhang Gaoli. La WTA, ovvero la federazione professionistica del tennis femminile a tal proposito, ha deciso di cancellare dal calendario 2022 tutti i tornei in programma in Cina perché non ci sono certezze sulle condizioni della giocatrice, considerata non al sicuro