Timo Barthel è arrivato settimo nei tuffi, va bene così: “La mia vita in attesa per 20mila euro? No”
Quanti sacrifici ci sono dietro una medaglia d'oro alle Olimpiadi? Cosa si è disposti a fare – o non fare – pur di scrivere il proprio nome nella storia dello sport mondiale e dare lustro al proprio Paese? Una domanda che ha una risposta nelle parole – eloquenti al riguardo – pronunciate dal tuffatore tedesco Timo Barthel dopo la finale tuffi sincronizzati da 10 metri.
La coppia cinese domina la finale dei tuffi sincronizzati da 10 metri
Lian Junjie e Hao Yang hanno dominato la finale maschile: col punteggio di 490,35 hanno lasciato a una distanza abissale la coppia britannica, formata da Tom Daley e Noah Williams (463,44 punti per loro). Il duo cinese è stato assolutamente perfetto: sei tuffi strepitosi che non hanno lasciato alcuna possibilità agli avversari, facendo gara di testa fin dal primo tuffo.
Tra questi c'erano anche i tedeschi: Timo Barthel e il suo compagno Jaden Eikermann si sono classificati settimi con 364,41 punti. E parlando dopo la finale, Barthel ha sostenuto – è la sua versione della vicenda – che il rigido regime, non solo di allenamenti, ma anche di vita, della squadra cinese di tuffi abbia giocato un ruolo fondamentale nel loro successo alle Olimpiadi.
"Vivono in un collegio, quattro per stanza – ha detto il 28enne teutonico – Si allenano per dodici ore. Non sanno nient'altro che tuffi. Non hanno una vita privata come la nostra, dove usciamo con una ragazza o un compagno, mangiamo il gelato, andiamo al ristorante, incontriamo la famiglia. A volte non vedono la famiglia per tre anni. Questa è la differenza tra la classe mondiale assoluta e la nostra performance. Ma la domanda è anche: vuoi avere una vita così per vincere l'oro?".
Il tedesco Timo Barthel: "Ne vale la pena? Per 20mila euro? E metti tutta la tua vita in attesa?"
Barthel ha spiegato anche che il premio in denaro messo in palio per la vittoria dell'oro non è sufficiente a convincerlo ad adottare lo stile di vita degli atleti cinesi: "Noi riceviamo 20mila euro per una medaglia d'oro in Germania. Ne vale la pena? Per 20mila euro? E metti tutta la tua vita in attesa? Io lo faccio solo per me stesso. Sfortunatamente, i soldi non hanno alcun ruolo per noi".
Quanto alla gara, il tedesco ha aggiunto: "Anche con la nostra migliore prestazione, oggi saremmo arrivati sesti. Sono orgoglioso di noi e felice che ce l'abbiamo fatta a qualificarci. Eravamo in finale, siamo al settimo posto, e nessuno può togliercelo. È stata la competizione più dura di quest'anno. Pazzesco. Non so se ho mai visto prima un punteggio di 490…".