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Un fantino perde la testa in retta d’arrivo: frusta con ferocia un altro fantino invece del cavallo

Uno dei più famosi fantini sudafricani, Gavin Lerena, è stato protagonista di una condotta inconsulta sul rettilineo finale di una corsa: ha frustato con rabbia cieca un collega invece del suo cavallo.
A cura di Paolo Fiorenza
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Episodio incredibile sulla retta d'arrivo di una corsa d'ippica al galoppo: un fantino ha perso completamente la testa e ha frustato con inaudita ferocia un altro fantino invece del suo cavallo. Una vicenda per la quale un famoso fantino sudafricano sarà sottoposto a indagine degli organi preposti: Gavin Lerena, che è in lizza per il titolo di miglior ‘jockey' del proprio Paese, comparirà di fronte alla National Horseracing Authority dopo quanto accaduto nel finale della corsa andata in scena all'ippodromo di Turffontein.

Il top jockey Gavin Lerena impazzisce sul rettilineo finale: frusta un collega invece del cavallo

Mancavano circa 150 metri al traguardo, con i cavalli apertisi nel classico ventaglio per disputare la volata finale, quando Lerena – che montava il favorito Gimme A Storm – si è alzato dalla sella per allungarsi alla sua destra dove correva a qualche centimetro da lui il collega Jason Gates, e poi lo ha ripetutamente colpito col proprio frustino, con tutta la rabbia possibile. In risposta poi Gates ha provato a colpire a sua volta Lerena, il tutto mentre nessuno dei due era in lizza per la vittoria.

Cosa era successo prima: "La mia è stata una reazione a una minaccia percepita"

La vicenda ha creato grande indignazione nel mondo sudafricano dell'ippica. Lerena in seguito si è scusato per la sua condotta, ma ha affermato che era una risposta alle azioni precedenti di Gates: "Ritengo sia fondamentale rilasciare una dichiarazione formale alla comunità delle corse. Ciò che è accaduto è del tutto incoerente con il mio carattere e mi rammarico profondamente di quello che è successo. Esprimo le mie più sincere scuse ai proprietari e all'allenatore del cavallo, ai miei sponsor, agli appassionati di corse e alle autorità competenti interessate".

"Voglio chiarire che la mia reazione è stata conseguenza degli incontri e delle azioni del signor Gates – ha continuato il 32enne fantino nato a Johannesburg – In qualsiasi sport competitivo, la risposta istintiva a una minaccia percepita, a una provocazione o a un'aggressione può portare a una reazione che, in circostanze normali, non mostreremmo. Riconosco che la mia risposta ha suscitato opinioni e punti di vista. Questo sport occupa un posto speciale nel mio cuore, lo tengo nella massima considerazione e continuo a impegnarmi per contribuire positivamente alla sua reputazione. Il mio obiettivo è sostenere i valori che rendono le corse davvero eccezionali. Purtroppo questo incidente ha minato quell'impegno e sono profondamente dispiaciuto per ogni delusione causata agli scommettitori, ai proprietari, all'allenatore, ai tifosi e ai dirigenti".

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