Tyson Fury manda all’ospedale Deontay Wilder e resta campione dei pesi massimi: battaglia selvaggia
Quello che è andato in scena nella notte a Las Vegas è stato un match di boxe bellissimo, come non se ne vedevano da tempo, una battaglia all'ultimo cazzotto tra due pesi massimi che hanno onorato l'iconografia leggendaria della categoria più affascinante della noble art. Alla fine l'ha spuntata Tyson Fury, confermatosi campione WBC dopo aver mandato al tappeto lo sfidante Deontay Wilder all'undicesimo round. Per dare un'idea della violenza brutale del combattimento, il quasi 36enne statunitense era già crollato al suolo due volte sotto i pugni di Fury, ma anche il 33enne inglese era finito in precedenza al tappeto in due occasioni nella quarta ripresa.
A pagare le conseguenze maggiori della battaglia è stato Wilder, che dopo il match è stato trasportato in ospedale per accertamenti precauzionali, alla luce dell'alto volume di colpi devastanti incassati. "È stato un combattimento favoloso, meglio di qualsiasi altra trilogia nella storia dello sport", ha detto a caldo Fury dopo aver nuovamente indossato la cintura di campione. Si è trattato infatti del terzo match tra i due, dopo che il primo nel dicembre 2018 era terminato con un pari ed il secondo era stato vinto da Fury nel febbraio 2020 per KO tecnico.
L'inglese ha reso onore al suo avversario, ma ha fatto capire che adesso non ci sono più dubbi su chi sia il più forte tra i due: "Wilder è un duro. Ho sempre detto che io sono il migliore al mondo e lui il secondo". Dal canto suo il ‘Bronze Bomber' non ha realizzato bene cosa sia andato storto sul ring di Las Vegas: "Ho fatto del mio meglio, ma stasera non è stato abbastanza. Non sono sicuro di cosa sia successo". Resta negli occhi il suo grande coraggio, ma nella notte del Nevada è l'imbattuto Fury a festeggiare un altro passo verso la storia di questo sport.