Tragedia nel rugby, Pierazzoli colpito a morte in campo: sviene 40 minuti, si rianima, poi la fine
L'Argentina è scossa dalla tragica morte di Lucas Pierazzoli, rugbista di 28 anni dell'Hurling Club. Una fine terribile quella del giovane, rimasto a terra dopo essersi scontrato testa contro testa con un avversario durante una mischia negli ultimi minuti del match tra Sitas e Hurling, disputato sabato pomeriggio e valido per la nona giornata della categoria Superior di Prima B. I dottori di entrambe le squadre lo hanno subito soccorso e sono intervenuti anche altri tre medici – genitori di altri giocatori presenti in campo – che erano in tribuna.
Pierazzoli è rimasto svenuto per 40 minuti e dopo averlo rianimato sono riusciti a trasferirlo in ambulanza all'ospedale Posadas. Lo sfortunato atleta aveva alcune vertebre fratturate, il midollo spinale era molto compromesso ed era sotto ventilazione artificiale. In quel momento la situazione già è apparsa molto grave, al punto che la sua società ha chiesto a tutti di pregare per il ragazzo, con una nota sul proprio profilo twitter in cui annunciava anche la chiusura delle proprie strutture: "Informiamo i nostri soci che l'Hurling Club sarà chiuso. Continuiamo a pregare per Lucas. Grazie".
Purtroppo non c'è stato nulla da fare: secondo l'ultimo referto medico Pierazzoli era cerebralmente morto e domenica sera ne è stato confermato il decesso. Una vicenda che ha sconvolto il mondo dello sport argentino: seconda o terza linea dell'Hurling, il 28enne era un pilastro della squadra. La Federazione argentina di rugby ha diffuso un messaggio di cordoglio: "La Unión Argentina di rugby dice addio con profondo dolore a Lucas Pierazzoli, giocatore di prima divisione dell'Hurling. La nostra istituzione accompagna la famiglia, gli amici e le persone care in questo triste momento. Ricordiamo Lucas allo stesso modo di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo: da amante del rugby che si è divertito tutti i giorni a praticare questo sport, riconosciuto dentro e fuori dal campo di gioco, sia dai suoi compagni di squadra che dai suoi avversari".