Tra Federghiaccio e Arianna Fontana volano stracci: “Ha chiesto una somma di denaro irraggiungibile”
Lo strappo decisivo Arianna Fontana l'ha dato condividendo parole taglienti come le lame dei suoi pattini. La campionessa italiana e pluri-medagliata olimpica di Short Track l'ha detto senza mezzi termini: la rottura con la FISG è totale, adesso sta addirittura valutando di gareggiare sotto altra bandiera, pur serbando l'esperienza tricolore nel cuore. Nella nota della Federazione vengono citate altre motivazioni che sarebbero dietro la decisione dell'atleta: questioni di budget e aspetti finanziari che non collimano tra domanda e offerta messa a disposizione.
Allo stato dei fatti non c'è margine né possibilità alcuna di ricomposizione del rapporto che s'è logorato nel tempo e la portò allo sfogo durissimo, un atto d'accusa nei confronti dei vertici e degli atleti maschi che – come più volte ribadito – l'avevano presa di mira. "Provavano ad attaccarmi ogni volta che ne avevano l’opportunità. Non era sicuro per me allenarmi in Italia", disse motivando così la decisione di trasferirsi in Ungheria per gli allenamenti affidandosi al tecnico (e marito) Anthony Lobello.
Da allora è cambiato nulla. In un'intervista a Fanpage.it manifestò profonda perplessità in vista di Milano-Cortina Nemmeno l'opportunità dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026 è riuscita a sistemare certe questioni, guarire ferite, mettere da parte diffidenze, trovare serenità e unità di intenti, arrivare almeno a sancire una tregua. Se ci sarà, se andrà in pista, non lo farà con la maglia dell'Italia. "Questo non è mai stato un anno sabbatico – si legge nel testo -, non ho gareggiato perché non posso giustificare di gareggiare per una federazione che condona comportamenti e decisioni dannose nei miei confronti. Ho davanti a me decisioni importanti da prendere e tutte le carte sono sul tavolo, anche quelle che pensavo non avrei mai preso in considerazione".
La replica della Federazione è stata altrettanto forte. In un lungo comunicato ha ribattuto, punto per punto, alle frasi espresse da Fontana definite "gravi esternazioni riportate senza che ne fosse dato avviso e il cui contenuto per nulla giova alla ricerca di una soluzione comune". Ma questo è solo l'incipit di una riflessione più articolata e tocca altri aspetti della vicenda, a cominciare dai contatti con il Coni e dalla volontà di garantire atleta il massimo sostegno possibile perché potesse competere ai massimi livelli.
Preso atto della volontà di Fontana di non aggregarsi alla Nazionale italiana seguendo il lavoro impostato e programmato dallo staff tecnico federale, la FISG si è nuovamente resa disponibile a prendersi carico dei costi di allenamento e preparazione dell’atleta, insieme allo staff da lei scelto, nel luogo che più avrebbe ritenuto adatto e consono alle proprie esigenze.
Tutto ciò a condizione che Fontana prendesse parte alle competizioni internazionali con la Nazionale italiana, accompagnata a bordo ghiaccio dal proprio tecnico durante le gare individuali e dal tecnico federale nelle gare a squadra.
Non senza sforzi e d’intesa con il CONI, la FISG ha così comunicato ad Icelab, società di appartenenza dell’atleta, l’impegno a garantire la somma di 200mila euro a stagione a copertura di tutte le spese di preparazione e allenamento di Fontana. Una cifra, tuttavia, purtroppo neanche lontanamente vicina alla somma irraggiungibile richiesta da Fontana per il quadriennio in corso.
Altro capitolo della vicenda non meno importante: le accuse di Fontana ai suoi compagni di squadra. La FISG chiarisce l'evoluzione della situazione e cosa è stato realmente fatto in seguito alla denuncia della campionessa.
Quanto al nuovo riferimento nel testo alla vicenda già denunciata ai Giochi di Pechino con oggetto le accuse di Fontana ai suoi compagni di squadra, si vuole sottolineare la recente archiviazione da parte della Procura Federale e della Procura Generale del CONI. Un episodio sul quale la FISG si era immediatamente adoperata chiedendo agli organi di giustizia competenti di indagare, come da prassi, in modo autonomo e indipendente.
Quel che è certo è che d’ora in avanti la FISG non tollererà ulteriori accuse, avvertimenti o intimidazioni da parte di Fontana. L’interesse federale, come già espresso dal Presidente Gios a Pechino in occasione dei Giochi Olimpici Invernali, è la tutela e la salvaguardia del lavoro di un’intera Nazionale e di un intero movimento, che verranno sempre prima degli interessi di un singolo atleta, per quanto vincente.
La conclusione è altrettanto severa. Fontana aveva fatto menzione nel suo post a un particolare: "Alla base della nostra società c'è il senso di responsabilità nei confronti delle proprie azioni e parole. Non vedo perché dovrebbe essere diverso nello sport. Negare e non affrontare i problemi ha solo creato più problemi e so che non posso avere quel tipo di persone o problemi intorno a me se decidessi di continuare". La FISG ci mette un punto e guarda avanti.
Le medaglie sono e restano importanti, ma non lo saranno mai più del rispetto, dell’educazione, della professionalità e della correttezza.