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Tamberi vola verso un nuovo sogno: “Lo ammetto, è una roba da matto. Cioè da me”

Gianmarco Tamberi domenica prenderà parte alla gara di salto in alto ai Mondiali indoor di Belgrado, una decisione presa all’ultimo minuto e con pochissima preparazione: “È una sfida impossibile, ma voglio provarci. Vado per tirare fuori il coniglio dal cappello”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Oggi cominciano i Mondiali indoor di atletica leggera a Belgrado ed ovviamente l'attesa di tutti i tifosi italiani è sui nostri due campioni olimpici di Tokyo: l'uomo più veloce al mondo e l'uomo che salta più in alto al mondo, ovvero Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, medaglie d'oro rispettivamente nei 100 metri e nella staffetta 4×100, e nel salto in alto ai Giochi della scorsa estate. La partecipazione di Tamberi peraltro è stata più che in dubbio, anzi la logica voleva che non sarebbe dovuto scendere in pista in Serbia domenica prossima, quando si svolgerà la gara di alto.

Il 29enne di Civitanova Marche è fermo infatti da 6 mesi e la sua preparazione è ben lontana dall'essere al top, per usare un eufemismo, come spiega al Corriere della Sera: "Vado a fare il Mondiale con appena un allenamento di tecnica alle spalle. Sì, lo ammetto: è una roba da matto, cioè da me. È una sfida impossibile, ma voglio provarci. Vado a Belgrado per tirare fuori il coniglio dal cappello".

Tamberi ha saltato l'ultima volta a Zurigo nell'ultima tappa della Diamond League lo scorso 9 settembre e da allora ha messo su chili, oltre a staccare per qualche mese. Ma non pensava davvero di trovarsi in queste condizioni a pochi giorni dalla rassegna iridata: "Fisicamente sto benissimo. La preparazione, avendo deciso di non fare la stagione indoor, era puntata sull'estate, ma è dal ritiro a Mauritius che ho risposte eccellenti. Dall'anno scorso, prima di mercoledì mattina, avevo saltato una sola volta, appena tornato dall'All Star Game di Cleveland".

Poi invece nell'ultimo test Gimbo ha visto che era molto più avanti di quanto pensasse: "Se sto fermo un mese, perdo completamente la memoria del salto. Figuriamoci sei! Con papà ci siamo trovati in pedana per capire: il salto ha mille variabili da decifrare, un avvicinamento normale alle gare prevede prima una rincorsa di 5 passi, dopo un mese diventano 7, poi 9. Mercoledì mattina abbiamo condensato tutto: tecnicamente non ho saltato bene, era scontato, ma fisicamente sto una bomba. Sarebbe stato un delitto non andare al Mondiale indoor. Ora sono nel mezzo tra il mio peso normale (88 kg) e il peso forma (76 kg). Non posso essere tirato a puntino, lo sarò al Mondiale di Eugene, il clou della stagione. Viaggio sugli 81 chili: non è l'ideale ma è impensabile essere nel peso ideale già a marzo. A me queste cose piacciono da morire. Debutto al Mondiale, ci pensate? Una scommessa enorme, zero sicurezze tecniche, un nuovo sogno che proverò a sognare. Mi serve un'altra storia da raccontare…".

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