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Tamberi licenzia suo padre, non sarà più l’allenatore: “La vediamo in modo diverso”

Gianmarco Tamberi ha deciso di licenziare suo padre-allenatore. Una decisione a sorpresa che arriva a pochi giorni dai Mondiali che inizieranno il prossimo 15 luglio: “Diversità di vedute”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Gianmarco Tamberi è freddo, glaciale e decide di mettere alla porta suo padre: il suo allenatore. Il campione olimpico del salto ha dunque annunciato di averlo licenziato dal ruolo di coach personale per diversità di vedute. Una decisione che arriva quasi a sorpresa se consideriamo che è stata annunciata da Tamberi praticamente alla vigilia dei mondiali di Eugene che si terranno tra il 15 e il 24 luglio. Praticamente entro dieci giorni l'atleta azzurro dovrà affrontare questo complicato e importante appuntamento un nuovo allenatore in pedana. Ha preferito lasciare che suo padre resti fuori dalla sua attività. In questo momento ha bisogno di altro per cambiare le cose e a rivelare la sua scelta è stato lo stesso Tamberi attraverso un comunicato stampa diramato dal suo staff.

“È una decisione che stavo considerando da tempo –  si legge nella nota a firma di Gimbo – In questi anni di collaborazione a grandi risultati si sono alternate altrettanto grandi divergenze". Tamberi dunque mette in evidenza i problemi emersi nel rapporto di collaborazione con suo padre Marco. "Questa scelta alla vigilia dei Campionati del Mondo, presa con doverose cautele e un pizzico di coraggio, nasce dall’analisi della stagione fin qui disputata – ha sottolineato ancora Tamberi – Siamo ben al di sotto delle aspettative tecniche e c’è stato uno scambio di opinioni su cosa non stesse funzionando fin qui nella preparazione, ed è emersa una diversità di vedute".

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Una scelta davvero sorprendente alla vigilia di questo appuntamento della coppa del mondo e soprattutto a un anno dall'incredibile vittoria dell'oro Olimpico l'estate scorsa. "Non voglio in alcun modo compromettere la gara più importante dell’anno, insistendo su una strada che non ritengo giusta, e mangiarmi le mani a posteriori per non avere avuto il coraggio di prendere in mano la situazione – aggiunge ancora Tamberi mostrando grande fermezza e freddezza – Questo c’è alla base della mia decisione”. La domanda dunque sorge spontanea: chi sarà il prossimo coach di Tamberi per i Mondiali? Questo ancora non è chiaro e sicuramente Tamberi non è preoccupato: "Non mi spaventa il fatto di essere affiancato in pedana da un altro allenatore – ha detto ancora Tamberi – è già successo molte volte in questi anni, per diversi motivi, e questa evenienza non mi ha mai precluso la possibilità di fare prestazioni di alto livello altrimenti non avrei mai fatto questa scelta".

Tamberi ha spiegato con molta lucidità cosa l'abbia portato ad arrivare a questa scelta che a tutti appare estrema. "La mia priorità attuale è sistemare il problema fisico che ho alla gamba di stacco, unico eventuale impedimento alla possibilità che io superi misure competitive nella sfida mondiale di Eugene”. Tamberi in ogni caso adesso dovrà solo concentrarsi sul Mondiale: “Ora concentrerò tutte le mie energie sull’obiettivo iridato – ha concluso l'atleta azzurro –  senza distrarmi su quale potrà essere la figura tecnica che mi affiancherà post 2022 nella preparazione della stagione successiva". È chiaro che un po' di dubbi su chi sarà il suo prossimo coach Tamberi li avrà, ma dovrà cercare di guardare oltre: "Gareggiare supervisionato da un altro allenatore non è un azzardo, nella nostra disciplina il coach è essenziale in tutte le fasi di allenamento e programmazione, in gara sono gli automatismi e le sensazioni dell’atleta a essere i veri fattori determinanti ai fini della performance – ha concluso – Sono un agonista e calcolo ogni rischio”.

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