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Tamberi, il più grande atleta italiano, racconta sempre una nuova meravigliosa storia

Vince gli Europei, supera i 2.37, fa esplodere l’Olimpico con Mattarella e sogna un bis olimpico che lo farebbe il più grande di tutti.
A cura di Jvan Sica
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Scrivere di Gianmarco Tamberi è un’operazione quasi impossibile. Come si fa a ridurre in parole l’energia e l’intelligenza emotiva di un uomo che ha fatto e sta facendo tutto, facendo ogni volta impazzire gli italiani. Gianmarco “Gimbo” Tamberi riesce ogni volta a far vivere un romanzo di formazione durante le sue gare perché dentro ci mette tutte le emozioni che si possono vivere solo quando si è ragazzi. La paura di non farcela, gli ostacoli, le prove, la sensazione di diventare grande, l’esplosione della vittoria, del traguardo raggiunto.

A Roma l'ennesimo trionfo pesante di Tamberi

Tamberi non è un atleta ma è uno dei migliori italiani storyteller in circolazione, prima si sarebbe detto narratori, scrittori, insomma decidete voi ma avete capito cosa intendo. Tamberi racconta con il corpo e lo fa modulandolo in ogni sua dimensione possibile. Lo asciuga, lo strizza, lo fa muovere senza sosta, lo ferma, lo mostra e lo nasconde, ma soprattutto lo fa volare in alto, dove c’è il cielo.

Con la vittoria degli Europei di Roma, in una situazione non facile da un punto di vista fisico, perché evidentemente in preparazione per Parigi, e con un 2.37 fatto con luce e che preannuncia meraviglie ancora non viste prima, ha toccato ancora una volte corde del cuore per il resto del tempo sopite o anestetizzate da tanto sport e sportivi mediocri.

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Oggi lo stadio era molto più pieno rispetto agli altri giorni, anche festivi. Questo perché andare a vedere Tamberi è un must have esperienziale che nessuno si vuole perdere, come si è visto nemmeno il Presidente della Repubblica Mattarella.
Un’altra caratteristica di Tamberi è la sua spaventosa “vendibilità” all’estero. Dove possiamo trovarlo uno così italiano nella sfrontata capacità di esagerare ma anche così qualitativamente vincente, con la sua tecnica sopraffina e imitata? Lui è il made in Italy, se si facesse sul serio dovrebbe diventare materia di studio del liceo che si sta aprendo. D’altronde non ti invitano all’All Star Weekend se non sei un numero uno assoluto.

Tamberi nel pantheon sportivo italiano

E siccome i giochini sulle posizioni e su questo è meglio di quell’altro stanno prendendo piede sempre di più, dove lo mettiamo Tamberi? Dire che in questo momento, in una nazione che sportivamente ha una qualità diffusa mai avuta nella storia, sia il miglior atleta italiano sembra quasi un’ovvietà.

E nella storia? Per fortuna non dobbiamo sentenziarlo ora, perché Gimbo vola ancora e volerà, ma come fai a non considerarlo già nel pantheon con Pietro Mennea, Valentina Vezzali, Roberto Baggio, Marco Pantani, Federica Pellegrini, Alberto Tomba e pochi, pochi, pochissimi altri? Se poi vince anche a Parigi, beh, lasciate lo scranno più in alto al signor Tamberi.

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