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Tamberi ha rotto col papà, è davvero finita: “Non lo sento dal matrimonio, avrò un nuovo allenatore”

Gianmarco Tamberi è tornato dalla luna di miele con la sua Chiara e si prepara alla nuova stagione con una importante novità: al suo fianco non ci sarà più il padre in veste di allenatore.
A cura di Paolo Fiorenza
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Avevamo lasciato Gianmarco Tamberi a inizio settembre vincitore della seconda Diamond League di fila e fresco sposo con la sua Chiara dopo 13 anni di fidanzamento. Era il coronamento di un'altra grande stagione per il 30enne campione olimpico di Tokyo, che ha vinto il bronzo ai Mondiali indoor di marzo a Belgrado, è rimasto appena fuori dal podio ai Mondiali all'aperto di Eugene in estate ma si è riscattato alla grande con l'oro ai successivi Europei di Monaco di Baviera.

Dopo una quarantina di giorni di vacanza, con in mezzo la luna di miele alle Maldive, Bali e Singapore, il saltatore in alto marchigiano è pronto a prepararsi per le nuove sfide che lo aspettano, con una importante novità. Al suo fianco non ci sarà più suo padre in veste di allenatore: stavolta la separazione – che già era sembrata cosa fatta nello scorso luglio, salvo ricucire il rapporto in vista dei Mondiali – è davvero definitiva.

"Mi attende una sfida importante: quella del nuovo allenatore – spiega alla Gazzetta dello Sport – Con papà non ci sentiamo praticamente dal giorno del matrimonio (il 3 settembre, ndr), dovremo incontrarci, ma per entrambi è giusto così. Eravamo sul filo da anni. Mi ha tolto dal campo di basket e mi ha portato all'oro olimpico. In coppia abbiamo raggiunto l'apice. Ora abbiamo bisogno di battere strade diverse. Ed è facile che il tutto si trasformi in opportunità. Ognuno seguirà il proprio percorso: anche questo mi farà da stimolo. E papà, se sarà d'accordo, potrà continuare a farmi da manager per le gare".

Gianmarco Tamberi sul gradino più alto del podio agli Europei di Monaco
Gianmarco Tamberi sul gradino più alto del podio agli Europei di Monaco

Tamberi appare carico a palla: "Mai come stavolta ho ‘fame' di tornare ad allenarmi. Sono molto stimolato, carico come un ragazzino. È come se dovessi dimostrare qualcosa. A me stesso e agli altri. Dopo la stagione olimpica è stato difficile trovare le giuste spinte. Ho fatto bene le gare più importanti dell'anno, dai Mondiali indoor a quelli all'aperto, dagli Europei alla finale di Diamond League. Ma per il resto ho arrancato proprio per mancanza di motivazioni. Adesso, invece, ho ben chiari gli obiettivi: i Mondiali di Budapest 2023, gli Europei di Roma e l'Olimpiade di Parigi 2024. Ne realizzassi anche solo uno… a quel punto mediterei sul mio futuro".

L'atleta di Civitanova Marche non si allenerà da solo, come fa il suo amico Barshim: "Ci ho pensato: ma ho bisogno di un preparatore atletico e di un coach. Mi dovranno aiutare a rimanere al vertice per due anni, senza stravolgere la mia routine, senza farmi correre rischi. A 30 anni è difficile cambiare. Nomi? Per ora non ne ho. E nemmeno urgenza: ho esperienza sufficiente per gestirmi da solo per un po'. Voglio confrontarmi con alcune persone. Ma credo proprio che continuerò a far base ad Ancona. Anche perché sono seguito da un team di primo piano – da uno staff sanitario al mental coach – messo insieme in tanti anni, al quale non voglio rinunciare".

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