Tamberi è eroico, ma che beffa: quarto nella finale dei Mondiali nel salto in alto
Considerati gli ultimi mesi che ha vissuto e le enormi difficoltà fisiche in pochi potevano pensare che Gianmarco Tamberi potesse ambire a una medaglia a Eugene, e invece il campione olimpico è andato oltre ogni ostacolo nella finale dei Mondiali, ma purtroppo ha dovuto accontentarsi del quarto posto! Medaglia di legno per Gimbo, l'oro l'ha vinto Barshim, l'altro campione olimpico.
Tamberi si è portato in zona medaglia dopo aver saltato a quota 2.33, ha sognato il colpo grosso, lo ha fatto anche con una certa leggerezza considerando le non perfette condizioni fisiche. Ma purtroppo poi non è riuscito a superare la misura di 2.35. La sua gara è finita al terzo tentativo fallito, gli altri hanno proseguito, Barshim ha vinto in scioltezza e ha riconquistato l'oro Mondiale, l'unica grande medaglia che manca a Gimbo, che è stato beffato due volte.
Perché, se l'oro lo ha vinto brillantemente il favoritissimo e cioè l'atleta del Qatar Barshim saltando 2.37, misura che non è riuscito a superare Woo (Corea del Sud), la medaglia di bronzo è andata invece all'ucraino Protsenko, che ha chiuso pure lui in 2.33 come l'italiano, ma Protsenko ha realizzato quel salto al primo tentativo. Tamberi invece lo aveva superato al secondo tentativo e per questo è quarto.
Al termine della gara, parlando ai microfoni della Rai, l'italiano era dispiaciuto per la medaglia di legno, ma tutto sommato era anche soddisfatto perché ha mostrato a sé stesso che anche in condizioni non ottimali se l'è giocata con i migliori:
Non posso lamentarmi di come sono riuscito a gestire la gara. Saltare 2.33 oggi diciamo che in molti non ci avrebbero scommesso un euro. Non posso dire di essere contento, perché della medaglia di legno ci faccio poco, ma le condizioni erano davvero difficili da trovare. Oggi ho lottato tantissimo con le distanze, le rincorse dopo tante prove fatte male. So di stare molto bene fisicamente a parte questi infortuni e sono contento di aver saltato alto. Quando indosso questa maglia sento di avere qualcosa in più. Ci ho messo l’anima e il cuore, peccato perché stavolta non è bastato, porto a casa di essere stato un esempio di resilienza per l’Italia. L’oro mondiale? Arriverà, se faccio quarto in queste condizioni non può che arrivare. Intanto voglio guarire, Monaco è un obiettivo diverso dal Mondiale, ci sarò e voglio vincere ma prima devo guarire.