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Olimpiadi Tokyo 2020

Su un cargo di pesce congelato: l’incredibile viaggio delle Fiji per partecipare alle Olimpiadi

La delegazione delle Isole Fiji non ha voluto perdersi le Olimpiadi di Tokyo per nulla al mondo. Davanti alla chiusura dei voli civili da parte del Governo causa Covid, 50 persone tra staff, delegati e atleti si sono imbarcati su un cargo che trasportava pesce congelato e hanno raggiunto il Giappone in tempo per partecipare ai Giochi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Partecipare ad una Olimpiade è un'occasione che non si può perdere per nulla al mondo, o quasi, tanto da provare in qualsiasi modo ad essere presente. Anche su un cargo di pesce, in condizioni estreme, come è capitato alla delegazione delle Isole Fiji che pur di arrivare in Giappone per tempo, hanno optato per questa soluzione ai limiti dell'assurdo.

Il motivo? A causa del Covid e del proliferare della pandemia il Governo ha interrotto quasi tutti i voli civili della principale linea aerea, la Fiji Airways, e l'unico mezzo di trasporto disponibile è stato un cargo commerciale, carico di pesce surgelato. Così, armati di buona volontà e di una incontenibile voglia di sfidare la sorte, una cinquantina di persone tra atleti, delegati e allenatori col proprio staff si sono imbarcati in una incredibile avventura. Il tutto sotto l'egida e l'autorizzazione del Comitato Olimpico Internazionale che – raccolti i fatti e valutata la situazione – ha concesso alle Fiji di avventurarsi sorvolando il mare in queste condizioni, pur di arrivare a Tokyo.

In totale erano una cinquantina di persone che hanno occupato la parte di carlinga libera dell'aereo in direzione Giappone. Il Covid e le restrizioni governative non hanno fatto passare la voglia alla delegazione delle Fiji di vivere l'emozione olimpica e oltre ad un viaggio irripetibile, si sono diligentemente sottoposti alle procedure sanitarie di rito, trascorrendo le 96 ore in isolamento richiesto e i test stabiliti dai funzionari di Tokyo per accedere nel Paese e nel Villaggio Olimpico.

Un'avventura su cui poter scrivere un romanzo o inventarsi un film ma che rispecchia perfettamente lo spirito olimpico che aleggia da sempre nelle delegazioni che partecipano ai Giochi. Lo spirito di Pierre de Frédy, barone di Coubertin, fondatore dei moderni Giochi e della massima che da sempre li guida e che da oggi potrebbe anche essere ulteriormente modificata. Perché le Isole Fiji hanno insegnato che non solo partecipare è importante, ma è anche l'unica cosa che conta e per farlo non ci sono regole.

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