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Su Maxime Carabin la più terribile delle accuse: il campione olimpico mentirebbe sulla sua disabilità

Maxime Carabin, due ori alle Paralimpiadi di Parigi 2024 e primatista mondiale in categoria T52 nei 100, 200 e 400 metri, è al centro di terribili sospetti sulla reale entità della sua disabilità. Esami, referti e pareri di esperti confermerebbero l’incompatibilità con i problemi neurologici dichiarati. Diversi atleti hanno avviato procedimenti per chiederne la squalifica.
A cura di Alessio Pediglieri
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Cupe ombre stanno offuscando i due ori conquistati alle Paralimpiadi di Parigi 2024, nei 100 e nei 400 metri, da parte del campione belga Maxime Carabin, classificato T52 e specializzato nelle corse di velocità e mezzofondo: diversi suoi avversari hanno accusato l'atleta paralimpico di aver barato, esagerando la sua disabilità per diversi anni. Dopo un incidente, è stato classificato nella categoria T52 che comprende atleti paralizzati e tetraplegici ottenendo risultati straordinari in pista: è stato cinque volte campione del mondo, stabilendo record mondiali nei 100, 200 e 400 metri. Ma ora emergono referti medici e testimonianze che metterebbero in serio dubbio l'autenticità della sua disabilità.

I referti e i pareri degli specialisti: dovrebbe essere in grado di usare le gambe

A indagare sul "caso" Carabin è stata anche la Rete Televisiva Nazionale belga che è riuscita ad ottenere un esame neurologico effettuato proprio dal paratleta nel settembre 2020, a meno di un anno dopo l'incidente di pallamano che lo aveva costretto alla perdita dell'utilizzo delle gambe e della mano sinistra. E di soffrire di una rara malattia, la malattia di Hirayama, una patologia rara osservata principalmente in Asia, che sarebbe la causa della sua deficienza. Tuttavia, le conclusioni dei medici hanno messo in dubbio le lesioni al midollo spinale subite dal belga per cui, in linea di principio, dovrebbe essere in grado comunque di usare le gambe. I media belgi hanno mostrato questo esame a diversi specialisti che hanno confermato l'assenza di patologie neurologiche: i risultati sottoposti erano infatti identici a quelli di altre persone non disabili, così come altri referti di visite neurologiche redatti qualche giorno dopo l'incidente, che hanno indicato una situazione clinica normale.

L'attestato di disabilità T52 in contrasto con la malattia dichiarata

Malgrado diversi pareri medici contrari, Ma Maxime Carabin è comunque riuscito a ottenere la sua classificazione nella categoria T52 nel giugno 2022: ha presentato un certificato, redatto da un neurologo di Liegi, in cui si conferma di essere affetto dalla malattia di Hirayama, una patologia rara che ha ulteriormente alzato il livello dei sospetti da parte di altri specialisti: questa malattia colpirebbe infatti solamente gli arti inferiori (escludendo di fatto la disabilità alla mano sinistra) e nella maggior parte dei casi, solo uno dei due arti verrebbe colpito, non causando di fatto la paralisi totale delle gambe.

La difesa di Carabin: "Il mio midollo non funziona come dovrebbe"

Un clima di sospetti e ombre che ha accompagnato da sempre Carabin che, a sua volta, ha sempre risposto con prestazioni da record in pista. Che forse hanno alimentato ulteriori maldicenze attorno alla sua figura di attuale imbattuto nelle gare di velocità di categoria. Interpellato più volte sull'argomento si è sempre difeso ribadendo la veridicità assoluta sulle sue condizioni: "È una malattia rara che ho avuto in seguito a un piccolo incidente nel 2019 e quindi il mio midollo spinale non funziona più come dovrebbe. Colpisce gravemente i miei arti superiori e gli arti inferiori sono colpiti a cascata. Sono su una sedia a rotelle come qualsiasi altra persona tetraplegica". Un concetto che ha voluto ribadire anche via social, postando una lunga lettera in cui afferma di essere a disposizione di chiunque voglia approfondire ulteriori analisi mediche sulle sue condizioni.

La richiesta di squalifica e i sospetti sui controlli: "Facciamo ciò che vogliamo"

Per ottenere l'idoneità a partecipare allo sport paralimpico e a ottenere l'attuale classificazione, Maxime Carabin, incredibilmente, non sarebbe stato sottoposto ad alcun esame alle gambe o ai piedi anche se la sua classificazione ha ricevuto ulteriori certificazioni prima in Svizzera nel 2023, poi a Dubai nel 2024. Diversi paratleti che gareggiano contro Carabin, hanno avviato procedimenti presso le autorità sportive internazionali per chiederne la squalifica immediata. Alcuni, rimasti anonimi, avrebbero anche confermato un allarmante "dilettantismo" nel sistema medico internazionale di assegnazione delle classificazioni: "Facciamo tutto quello che vogliamo. Se mi chiedono ad esempio di muovere il piede e non lo faccio, non compiono ulteriori accertamenti: stabiliscono che il mio piede non sa come muoversi. È semplice così".

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