Straordinario Oney Tapia, vince l’oro nel disco poi canta in diretta i Nomadi: tutti restano in silenzio
Una medaglia d'oro costruita con un lancio oltre i 41 metri (41.92): Oney Tapia si è preso il successo nel lancio del disco F11 alle Paralimpiadi di Parigi e conquista l'unica medaglia che ancora non aveva nel suo già ricco palmares. Una prova straordinaria, ottenuta all'ultimo lancio quando l'avversario più vicino, l'iraniano Bajoulvand ha fallito il sorpasso, accontentandosi dell'argento , davanti allo spagnolo Amo Cano. Uno show in pedana e fuori con Tapia che in diretta TV durante le consuete dichiarazioni per la Rai ha iniziato improvvisamente a cantare quasi per intero una canzone dei Nomadi, "Io vagabondo".
La gara di Tapia, splendido oro nel disco F11
Non è stata una vittoria facile né scontata perché Oney Tapia ha dovuto combattere anche con un altro avversario, forse più fastidioso di tutti gli altri: il maltempo. Il campione azzurro non gradisce la pedana umida e bagnata ma ciò non gli ha impedito di sprigionare tutta la sua potenza con un tiro irraggiungibile che si è fermato ad un palmo dai 42 metri: 41.92 per la precisione, che gli è valso l'oro alle Paralimpiadi parigini. Al cardiopalma perché si è dovuto attendere anche l'ultimo lancio dell'iraniano che però si è fermato al secondo posto.
Lo show di Tapia anche in diretta TV
Entusiasmo e felicità assoluti per Oney Tapia che si è preso l'intera scena nel dopo vittoria. Prima andando a suonare la campana, classico tributo che tutti i vincitori compiono, in mezzo alla pista poi continuando in diretta TV. Per il campione azzurro una felicità incontenibile a tal punto che nemmeno si accorge di essere in onda: "Siamo in diretta?" domanda per poi tracimare la propria felicità come un fiume in piena: "La prima medaglia d'oro paralimpica, sì, la aggiungo alle altre di argento e di bronzo. Non vedevo l'ora che arrivasse questo momento… Voglio dare un saluto alle mie figlie che avevano pianto dopo la delusione del lancio del peso, ma lo sport è questo. Si cade, ci si rialza, si vince e si perde. E' sempre un insegnamento, l'importante è divertirsi".
Poi, il momento che nessuno si aspetta: "Devo dire una cosa" anticipa in diretta e senza alcun preavviso intona "Io vagabondo" dei Nomadi. Non una strofa o il ritornello, Tapia inizia a cantare e nessuno lo ferma più: tutti in silenzio ad ascoltare la voce del "gigante buono", come viene chiamato nel gruppo azzurro. Per poi concludere ribadendo la propria soddisfazione: "Non era facile, pioveva e io odio la pioggia ma abbiamo calibrato tutto nei minimi particolari. Eravamo venuti a prenderci l'oro"