Stefano Cherchi è morto a 23 anni in Australia dopo 13 giorni di coma: il fantino era caduto in gara
Tragedia nel mondo dell'ippica: il giovane fantino Stefano Cherchi è morto a 23 anni in Australia in seguito alle ferite riportate durante una caduta a Canberra alla fine del mese scorso. Il ragazzo sardo, che gareggiava in trasferta dall'altra parte del mondo, era stato messo in coma farmacologico dopo aver riportato ferite alla testa ed una emorragia interna dopo essere stato disarcionato dal suo cavallo in una corsa al Thoroughbred Park il 20 marzo. Poche ore fa è spirato dopo 13 giorni di agonia.
Cherchi era stato uno dei tre fantini che erano caduti, gli altri due erano usciti indenni dall'incidente. Il giovane aveva iniziato a gareggiare in Australia dall'inizio di quest'anno, stabilendosi nella Warwick Farm, a Sydney. Stefano era una grande promessa del galoppo internazionale: dopo aver appreso il mestiere da Marco Botti in Inghilterra, dove si era trasferito a 16 anni, aveva ottenuto più di 100 vittorie durante la sua permanenza Oltremanica.
Cherchi stava cominciando ad affermarsi anche nel Nuovo Galles del Sud: finora per lui due vittorie con cavalli non favoriti, l'ultima arrivata il sabato precedente la caduta che ha posto fine alla sua vita (sotto il video ripostato dallo stesso Stefano), ma anche altre importanti piazzamenti.
Dopo due settimane di coma indotto nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Canberra, la sua morte è stata annunciata dalla NSW Jockeys Association a nome della famiglia: "Con profondo dolore la famiglia Cherchi annuncia che oggi è venuto a mancare serenamente il loro amato figlio Stefano. La famiglia è molto grata per l’amore, le preghiere e i messaggi inviati dalla comunità delle corse in tutto il mondo".
I genitori del fantino originario di Mores, sua sorella e la fidanzata Brittany Fallon, figlia dell'ex campione britannico Kieren Fallon, erano volati in Australia per stare al capezzale di Stefano nelle ultime due settimane. Un abbraccio ricolmo di affetto che non è servito per strapparlo alla morte. Benvoluto da tutti per il carattere solare, Stefano veniva da una famiglia appassionata di cavalli da sempre. La sorte ha voluto che proprio quei cavalli che tanto amava diventassero la sua condanna.