Squalificato senza essere mai risultato positivo al doping: una mail inguaia il campione olimpico
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Alle sue prime Olimpiadi Randolph Ross si era preso la scena, conquistando una medaglia d'oro. Un titolo però che ora ha perso molto del suo valore effettivo, e che il velocista americano non potrà nemmeno difendere. È arrivata infatti per lui una stangata e una maxi-squalifica, per una vicenda particolare: pur senza risultare mai positivo ad un controllo infatti, Ross ha dovuto fare i conti con il provvedimento dell'AIU, ovvero l'Organizzazione antidoping di atletica leggera.
Randolph Ross, classe 2001, è uno dei profili più interessanti e promettenti della sua generazione e dello sport a stelle e strisce. La sua popolarità è schizzata alle stelle, dopo la medaglia d’oro conquistata alle Olimpiadi di Tokyo nella staffetta 4×400. Ha vinto anche due titoli di fila nei 400 metri ai campionati NCAA (ovvero la National Collegiate Athletic Association, che gestisce le attività sportive di 1100 college e università tra Stati Uniti, Porto Rico e Canada).
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I suoi problemi sono iniziati alla vigilia della sua gara preliminare dei 400 metri ai campionati mondiali di atletica leggera a Eugene, Oregon, il 16 luglio. Tutto era legato al fatto che i funzionari dell'Athletics Integrity Unit (organismo che si occupa di combattere il doping nello sport dell'atletica leggera) non erano riusciti in precedenza a localizzarlo per sottoporlo ad un test antidoping.
Una situazione che si era ripetuta per ben tre volte. Come se non bastasse, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una e-mail inviata da Randolph Ross per giustificarsi. Nella stessa inviava informazioni su dove si trovava durante la richiesta di controllo anti-doping, spiegando dunque a cosa era dovuta la sua assenza. I sospetti sulla veridicità del "documento" si sono rivelati fondati visto che poi Ross, come confermato dall'AIU ha ammesso di avere alterato le informazioni e dunque la mail per provare a giustificarsi.
A questo punto inevitabile la stangata da parte dell'organizzazione antidoping, che lo ha punito con una pesantissima squalifica di tre anni. Il 21enne dunque pur non essendo risultato ufficialmente positivo a nessuna sostanza vietata, ma avendo evitato i test senza preavviso, sarà costretto a saltare anche le Olimpiadi di Parigi in programma nel 2024. Una mazzata per la sua carriera.