Spunta un video che mostra cosa ha fatto Noah Lyles prima della partenza dei 200: tifosi sconcertati
Noah Lyles si gode le sue due medaglie vinte alle Olimpiadi di Parigi, l'oro nei 100 metri e il bronzo nei 200 metri, e insiste che il terzo posto sulla doppia distanza è uno dei risultati più straordinari della sua carriera, visto che giovedì scorso ha gareggiato col Covid – avendo addirittura 39 di febbre, come svelato dal suo allenatore – e ha stampato un 19"70 comunque clamoroso, dietro il 19"46 del botswano Letsile Tebogo e il 19"62 dell'altro statunitense Kenneth Bednarek, rispettivamente oro e argento. "Sfortunatamente il Covid non può essere previsto. Sono molto orgoglioso di aver raggiunto il bronzo, soprattutto considerando quanto stavo male. È un grande risultato", ha detto il 27enne nelle scorse ore. Tuttavia la sua partecipazione alla finale dei 200 col virus in corpo – non violando peraltro alcuna regola o protocollo – ha sollevato parecchie polemiche. E un paio di video girati dagli spalti hanno lasciato i tifosi sconcertati.
Il video dell'ingresso in pista di Noah Lyles sui 200: è un'esplosione
Nelle immagini – girate dalle tribune dello Stade de France nei pressi dei blocchi di partenza – si vede prima Tebogo entrare in pista molto sobriamente, poi subito dopo arriva Lyles, che invece si fionda dentro lo stadio correndo e saltando, insomma facendo uno degli spettacoli cui ci ha abituato l'istrionico velocista della Florida. Evidentemente l'atleta americano voleva caricarsi al massimo e fare il pieno di adrenalina ed energia per cercare di contrastare in qualche modo il suo stato di debilitazione dovuta al Covid.
Tuttavia quell'esibizione così sfacciata di Lyles ha fatto storcere il naso a parecchie persone sui social: i commenti sotto i video sottolineano sia l'eccessiva ostentazione nei confronti degli avversari, sia la contraddizione tra quello spettacolo di esuberanza fisica e quanto sarebbe accaduto poco dopo, col crollo del velocista al suolo subito dopo l'arrivo, la sua incapacità di alzarsi e la necessità di essere portato via in sedia a rotelle. Qualcuno è arrivato anche a mettere in dubbio la veridicità del suo malessere: "Ha preso il Covid tra la partenza e l'arrivo", è stato uno dei commenti più cattivi.
L'orgoglio di Lyles: "Nella mia vita ho dimostrato a tutti che si sbagliavano"
Ovviamente Lyles era davvero malato, come ha spiegato anche nelle ultime ore. Tutto è iniziato tra lunedì e martedì (la finale dei 100 metri era stata domenica sera): "Mi sono svegliato nel cuore della notte sentendomi malissimo e anche se mi dicevano che avevo il Covid la mia mentalità era ‘posso ancora farcela'. Finora è probabilmente la medaglia preferita della mia collezione. Non ho mai combattuto una battaglia così dura. Non credo che avrei potuto fare molto di più. Sapevo che sarebbe stata una grande battaglia… ma questa è tutta la mia vita, è quello a cui sono abituato".
"Ho avuto a che fare con asma, ADHD (il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, ndr), dislessia, allergie estreme, depressione, Covid. Mi è stato detto 100 volte che non potevo fare qualcosa, ma ho comunque prevalso. Dicevano che non potevo battere i record, che non potevo vincere medaglie, e ho dimostrato che si sbagliavano. Non prestate mai attenzione a chi vi dice che non potete farcela, siete voi a decidere il vostro percorso. Non ascoltate mai chi ne dubita", ha concluso Lyles.