Spunta la verità sull’aggressione di Tyson sull’aereo: il molestatore preso a pugni è un ex galeotto
Ha fatto il giro del mondo il video della scarica di cazzotti riversati da Mike Tyson mercoledì sera su un passeggero che come lui era appena salito sull'aereo diretto da San Francisco a Miami, dove l'ex campione dei pesi massimi avrebbe dovuto prendere parte ad un evento col famoso wrestler Ric Flair, evento cui poi ha dato buca proprio perché dopo l'accaduto è sceso dall'aereo e non è più partito.
Nel filmato, diventato virale con milioni di visualizzazioni, si può vedere un uomo decisamente alterato molestare palesemente Iron Mike alle sue spalle, dopo che il pugile gli aveva concesso un selfie. La persona, definita "ubriaca e aggressiva" dai rappresentanti di Tyson in un successivo comunicato in cui hanno anche affermato che gli aveva tirato una bottiglia d'acqua, ha provocato a tal punto l'ex campione del mondo che ad un certo punto il 55enne non ci ha visto più, si è alzato e lo ha investito con una gragnuola di pugni, interrotta quando si è messo in mezzo un altro passeggero, che è riuscito a rabbonirlo.
L'uomo colpito ha poi continuato il suo stravagante comportamento mostrando le ferite riportate sul volto, girandosi verso il telefonino che stava riprendendo tutto, con un'espressione che faceva capire la sua scarsa lucidità. Il molestatore ha poi ricevuto cure mediche e successivamente – al pari di Tyson – è stato interrogato dalla polizia, che ha rilasciato una dichiarazione in cui si legge che "ha fornito dettagli minimi sull'incidente e si è rifiutato di collaborare ulteriormente con le indagini", né ha voluto sporgere denuncia.
La voglia dell'uomo di andarsene quanto prima trova ora una clamorosa motivazione nella sua ‘allergia' alle forze dell'ordine, visto che si tratta di un ex galeotto. È il sito di gossip TMZ a svelare il sorprendente retroscena, oltre a diffondere la foto segnaletica del molestatore, tale Melvin Townsend III. L'uomo è stato in prigione due volte: una per 20 mesi, l'altra per 15 mesi. La sua fedina penale è lunghissima: il 36enne è stato condannato per frode, furto, furto con scasso, possesso di sostanze stupefacenti e traffico di beni rubati. In particolare, tra i reati commessi, il 36enne nel 2018 ha fatto irruzione in una proprietà e ha rubato una roulotte che ha agganciato al suo pick-up. Una vicenda surreale, con un finale ancora più surreale.