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Olimpiadi Parigi 2024

Sofia Raffaeli: “Bello che i social parlino della ritmica, certe scemenze mi fanno meno piacere”

Sofia Raffaeli, storica medaglia di bronzo nella ginnastica ritmica alle Olimpiadi di Parigi, spiega il suo approccio diffidente verso i social: “Non metto nulla della mia vita. Voglio vedere il mondo con i miei occhi. La vita non sta dentro un telefono”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sofia Raffaeli ha appena scritto la storia, lo scorso 9 agosto a Parigi: mai prima di lei un'italiana era riuscita a salire sul podio individualmente alle Olimpiadi nella ginnastica ritmica. La 20enne farfalla marchigiana ha vinto una meravigliosa medaglia di bronzo nell'all-around, ovvero nel concorso generale in cui bisogna esibirsi nei vari esercizi con cerchio, palla, clavette, nastro. Sofia è stata leggiadra, elegante e decisa, presentandosi già alla grande in qualificazione e poi confermandosi tra le più forti al mondo in finale, quando la pressione avrebbe potuto schiacciarla. Adesso per lei è il momento del meritato riposo ("dormire e ancora dormire", spiega da casa dei suoi genitori a Chiaravalle), ma anche di puntualizzare alcune cose a proposito dei social, che nelle ore successive alla sua prova hanno fatto diventare una star mondiale la sua allenatrice Claudia Mancinelli.

Sofia Raffaeli bacia la medaglia di bronzo vinta alle Olimpiadi di Parigi: è storica per l'Italia
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Sofia Raffaeli e i social: "La vita non sta dentro un telefono"

"Se ne ho parlato con lei? I social non mi piacciono. Bello che parlino della ritmica, ma, ecco, della ritmica. Certe scemenze mi fanno molto meno piacere – spiega schietta a La Stampa – Li seguo, ma non metto nulla della mia vita. Voglio vedere il mondo con i miei occhi. La vita non sta dentro un telefono".

Quanto al rapporto che le immagini provenienti da Parigi hanno mostrato strettissimo con la Mancinelli, Sofia conferma il grande feeling sportivo e personale: "Non è stato facile cambiare, con Julieta (Cantaluppi, la sua storica allenatrice che l'anno scorso ha deciso di andare a lavorare all'estero, ndr) ho lavorato 12 anni. Senza, mi sentivo persa. E piangevo spesso. Claudia è stata brava a rispettare i miei tempi, piano piano si è creato un rapporto incredibile. Ora è come se ci conoscessimo da una vita".

Sofia Raffaeli assieme alla sua allenatrice Claudia Mancinelli: l'asse tra le due è fortissimo
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"A me la fatica piace, è il mio divertimento. Non vedo l'ora di tornare in palestra a Fabriano"

Negli scorsi mesi – complici alcune denunce molto crude di ex atlete di ginnastica ritmica, che hanno portato anche ad un'inchiesta penale per la quale qualche giorno fa la Procura di Monza ha chiesto l'archiviazione per la DT Emanuela Maccarani (tuttavia "ammonita" nel processo sportivo) – si è parlato molto del confine sottilissimo tra sacrifici richiesti per arrivare al top e atteggiamenti vessatori o umilianti di chi dovrebbe educare allo sport. La Raffaeli non si pronuncia, ma lascia intendere che non tutte le denunce secondo lei erano veritiere: "Non sto né da una parte né dall'altra, ma mi spiace molto per le ragazze che hanno sofferto veramente. Non a caso dico veramente".

"Io non ho mai vissuto esperienze simili – spiega Sofia – A me la fatica piace, è il mio divertimento. Non vedo l'ora di tornare in palestra a Fabriano per inventare nuove cose. Che rapporto ho con il mio corpo? Mi piace prendere atto delle trasformazioni. All'inizio di una stagione è giusto che ci siano delle imperfezioni, è un bene non essere sempre in forma. Per questo posso mangiare una pizza, perché so come gestire il mio corpo. O ti innamori della ritmica oppure non la fai. E io mi sono subito innamorata. La mia giornata tipo? Otto ore di palestra e due di studio serale. Dopo il liceo scientifico mi sono iscritta a psicologia. A distanza. Credo nell'importanza della mente, non solo nello sport".

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