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Sochi, una cerimonia d’apertura tra rievocazione e provocazione

Con l’accensione del braciere olimpico Irina Rodnina e Vladislav Tretriak hanno dato il via alla XXII edizione dei Giochi olimpici invernali.
A cura di Vito Lamorte
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cerimonia apertura sochi

Sono ufficialmente aperte le Olimpiadi invernali di Sochi 2014. È stato il padrone di casa Vladimir Putin, dopo circa dure ore di cerimoniale, a dare il via ai giochi. L’evento ha superato indenne il primo test e da domani si parte subito con le gare.

Quarantamila spettatori assiepati sugli spalti del Fisht Stadium hanno assistito sfilare le ottantotto nazioni che prenderanno parte ai giochi. Il punto più alto della manifestazione si è toccato quando il plotone russo è entrato nel catino dello stadio. Molto apprezzata la rappresentativa azzurra che è stata accolta dagli applausi del pubblico di casa. Molto fredda, invece, l'accoglienza per Stati Uniti e Germania. Gli atleti tedeschi e quelli greci hanno voluto sfidare l'intransigenza di Putin verso gli omosessuali indossando divisa e guanti colorati come la bandiera del movimento gay.

La cerimonia doveva celebrare la "madre Russia", e così è stato. Una bimba di undici anni volava nello stadio olimpico mentre risuonavano note e immagini dei personaggi che hanno fatto la storia del paese sovietico: da Cechov a Gagarin, da Chagall a Ejzenstejn fino a Lev Tolstoj.

L'unico momento di imbarazzo si è verificato quando non si è completata l'apertura di cinque enormi fiocchi di neve che avrebbero poi dovuto diventare cerchi olimpici.

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Infine l'attesa accensione del braciere, momento attorno al quale si era scatenato un vero e proprio dibattito. Il leitmotiv delle ultime settimane è stato: "Chi sarà l'ultimo tedoforo ad avere l'onore di appiccare il fuoco?" La scelta, alla fine, è ricaduta sui due ex atleti russi: Irina Rodnina, pattinatrice dieci volte campionessa del mondo, e Vladislav Tretriak, leggenda dell'hockey. Scongiurata quindi l'ipotesi di Alina Kabaeva, ex campionessa di ginnastica ritmica che voci di corridoio vogliono amante di Putin.

Finale mozzafiato con i fuochi d'artificio sul complesso olimpico e sul Fisht Stadium. La parola ora passa ai campi di gara.

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