Sinner fa punto anche quando sbaglia il colpo: è così brutto che chiede scusa all’avversario
L'espressione corrucciata e abbattuta di Sebastian Korda che bofonchia, il sorriso di Jannik Sinner che quasi sembra scusarsi perché gli riesce tutto anche quando impatta la palla in maniera poco ortodossa, fortuita. È l'istantanea di com'è andata la partita dell'italiano sulla terra rossa di Montecarlo. Non poteva esserci debutto migliore, il resto lo scoprirà solo giocando.
Chi si chiedeva se quel fondo, che non è proprio il preferito, poteva rappresentare un ostacolo per il suo tennis ha ricevuto una risposta forte e chiara: punteggio dominante (6-1, 6-2), cinque turni di battuta strappati all'avversario, 95% di punti con la prima, appena 3 game concessi all'americano spazzato via in un'ora e un quarto di gioco, 23ª vittoria su 24 incontri disputati nel 2024, ottavi di finale in tasca contro il tedesco Jan-Lennard Struff (25° nel ranking Atp). Unica sbavatura è stata un servizio non proprio perfetto (49% di prime), ma è uno sbuffo di rimmel.
Cos'altro? Se l'è chiesto anche Bertolucci che a Sky ha battezzato l'esordio di Sinner così: "Non capisco come riesca a cambiare così tanto con soli cinque giorni di allenamento sulla terra battuta". È la stessa domanda che deve aver fatto scoppiare la testa a Korda. Eccezion fatta per i primi due game (ugualmente persi) trascinati ai vantaggio, non è mai riuscito a trovare le contromosse giuste per mettere in difficoltà l'avversario. Ne ha subito i colpi, il ritmo, il talento. Tutto.
Anzi, a un certo punto, è sembrato arrendersi, consapevole di trovarsi di fronte a un tennista in questa momento ingiocabile. Anche sulla terra rossa, dove in carriera finora ha conquistato solo uno dei tredici tornei scolpiti nel palmares. Che tutto vada per il verso giusto lo testimonia uno degli scambi che più di tutti ha strappato al pubblico un "ohhh…" di meraviglia e al telecronista un sussulto di stupore.
Korda va al servizio e dà inizio a un palleggio da fondo campo con il quale prova a disorientare Sinner: piazza la palla quasi sul nastro ma l'italiano la ributta dall'altra parte della rete di rovescio, l'americano smorza la traiettoria e la gioca corta, Jannik c'è e chiude quel batti e ribatti con una sorta smash riuscito male, brutto a vedersi ma che spiazza l'avversario. Sebastian ce l'ha messa tutta ma ha la faccia di uno che ha capito: contro un ‘mostro' del genere puoi nulla. Le prende tutte e anche quando impatta la palla in maniera poco ortodossa trasforma la pallina in pepita d'oro.