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Olimpiadi Parigi 2024

Sinead Diver via dalla maratona olimpica dopo un chilometro, si scatena l’inferno: “Domande infinite”

Sinead Diver si è ritirata poco dopo la partenza della maratona alle Olimpiadi, sollevando polemiche a non finire in patria. In tanti si sono chiesti il perché della mancata convocazione di un’altra atleta.
A cura di Marco Beltrami
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Tra le situazioni più curiose delle ormai finite Olimpiadi c'è senza dubbio quello di Sinead Diver. La mezzofondista australiana si è reso protagonista di un ritiro lampo durante la gara di maratona femminile, alzando bandiera bianca dopo 1.2 chilometri dalla partenza. Una situazione che ha alimentato polemiche a non finire in Australia, perché in tanti avrebbero voluto una sostituzione con un'altra atleta prima dei Giochi, alla luce delle condizioni non esaltanti di Diver.

Il ritiro lampo di Sinead Diver alle Olimpiadi, la maratona dura pochi minuti

La detentrice del record australiano, nonché maratoneta più anziana di questa edizione della corsa olimpica con i suoi 47 anni, si è improvvisamente fermata lungo il tracciato accasciandosi sul guard-rail. Visibilmente delusa e provata, Sinead Diver si è ritirata, accusando una serie di fastidi: da tempo lotta con una fascite plantare e infatti nelle ultime settimane si è allenata poco.

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Un portavoce del Comitato olimpico australiano ha spiegato che Diver si era ritirato: "Dopo aver accusato crampi bilaterali in entrambi i quadricipiti a Parigi 2024. È devastata e riceve il sostegno dei dirigenti della squadra e dello staff medico. Nonostante quest'anno abbia dovuto gestire la fascite plantare in alcuni momenti, non c'era alcuna ragione fisica per cui Sinead non avrebbe dovuto gareggiare oggi".

Perché il ritiro di Diver ha alimentato polemiche in Australia

Quest'ultima frase in particolare è una risposta a tutti coloro i quali sono insorti per lamentarsi della mancata selezione per le Olimpiadi di Lisa Weightman, alla luce delle condizioni fisiche precarie di Diver. La grande esclusa aveva ottenuto la qualificazione, ma non era stata scelta, scalzata dalla più esperta collega. Eppure Weightman, rimasta poi come riserva, si era detta disponibile a a volare a Parigi fino a 72 ore prima della gara: "Mi sono preparato pensando che ci fossero alte probabilità di essere convocato". Alla fine il suo ricorso contro l'esclusione è caduto nel vuoto.

Gli addetti ai lavori della stampa aussie si sono scatenati contro le scelte del team Australia. Tamsyn Manou di Nine ha commentato: "Ci saranno molte domande dopo quello che abbiamo appena visto con Sinead Diver. E bisogna provare compassione per gli atleti come Lisa Weightman che guardano questo video da casa, perché per lei è stato straziante non essere ammessa alla squadra". Anche il collega David Culbert, non ha certo fatto ricorso al fioretto: "Non puoi prendere il posto di qualcuno per correre un chilometro. Mi dispiace. Se sai che è così, se lo hai saputo con sufficiente anticipo… Non vieni scelto per iniziare la gara; vieni scelto per provare a finirla. Questa è la famosa storia della maratona". E le polemiche sono solo all'inizio.

E la diretta interessata come ha reagito a questo polverone? Prima ha spiegato cosa le è accaduto: "Sono devastata. Stavo affrontando un problema plantare prima di questa gara. Era gestibile e mi stavo allenando, in forma e pronta a gareggiare. Questo non ha niente a che fare con il motivo per cui mi sono ritirato. Durante il riscaldamento, i miei quadricipiti hanno iniziato ad avere spasmi senza preavviso. Speravo che si risolvesse quando ho iniziato a correre ma non è successo e si sono fermati nel primo km al punto da non poter piegare le ginocchia. Non capisco fino in fondo cosa abbia causato tutto questo".

E a proposito delle polemiche, poca voglia di alimentarne altre: "Sono a conoscenza di alcuni commenti negativi durante e dopo la gara ma questa volta non ho intenzione di ascoltare. Ecco cosa è successo. Se scegliete di non crederci, così sia. Grazie a tutti coloro che hanno dimostrato gentilezza ed empatia e hanno inviato messaggi di supporto per riconoscere che siamo tutti umani e a volte accadono cose fuori dal nostro controllo, non importa quanto ci proviamo".

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