Shiffrin torna ‘gigante’ e sul podio piange nel ricordo del padre morto

Mikaela Shiffrin piange in tv. Ha vinto lo slalom gigante di Courchevel (davanti a Federica Brignone e a Tessa Worley) e non riesce a trattenersi. La sciatrice americana, che in bacheca ha ben tre coppe del mondo consecutive, si lascia travolgere dall'emozione. Lascia che l'adrenalina e la tensione si sciolgano – come neve al sole – in quelle lacrime che hanno un sapore speciale: era stata costretta ad abbandonare le gare a inizio anno per la morte del padre.
Una grave perdita che l'aveva segnata profondamente. Perse il titolo iridato ma passò in secondo piano rispetto al vuoto dentro, alla depressione provocati dalla scomparsa del genitore. Colpita negli affetti più cari, la campionessa a stelle e strisce s'è rialzata, ha dato una spolverata al talento appannato, inforcato gli sci e ripreso a competere (anche) nel nome del padre.

Il successo arrivato nella giornata odierna finisce dietro le quinte. Più che la classifica, più ancora che i numeri del cronometro, contava che Shiffrin tornasse a essere quella di sempre. Ce l'ha fatta nella giornata in cui Sofia Goggia non è andata oltre la nona posizione, Federica Brignone è ruzzolata per terra provando una rimonta incredibile e Marta Bassino – che al termine della prima manche aveva il miglior tempo) è inciampata e finita fuori causa. Un segno del destino, doveva essere il giorno di Mikaela.
Mani sul viso dopo il successo e occhi lucidi. Shiffrin è riuscita a contenersi almeno fino a quando non è salita sul podio. Poi s'è inginocchiata sopraffatta dai sentimenti e dal ricordo del padre che non c'è più. Worley e Brignone si sono avvicinate per confortarla. Quel pianto è la fine di un brutto periodo. Quel pianto è un nuovo inizio. Quel pianto lava via un anno difficile. La statunitense è tornata, l'appuntamento in calendario è fissato: in rosso è già cerchiata la data dell'8 febbraio, quando scatterà il Mondiale a Cortina.