Sei atleti italiani in isolamento a Tokyo: “contatti stretti” del giornalista positivo al Covid
Sei atleti dell'Italia sono in isolamento fiduciario nel villaggio olimpico a Tokyo perché considerati "contatti stretti" del giornalista risultato positivo al Covid nei giorni scorsi. Il provvedimento del governo giapponese, comunicato dal Coni, non impedirà agli azzurri di allenarsi e prendere parte alle rispettive gare nei prossimi giorni: da protocollo olimpico, servirà un tampone negativo sei ore prima di gareggiare per ottenere il via libera. La misura è stata applicata anche a sette dirigenti, tutti classificati come "close contacts" del giornalista.
Non sono stati resi noti i nomi degli atleti interessati dalle restrizioni. Si conoscono solo le discipline di appartenenza: boxe, tuffi e skateboard. L'inconveniente complicherà in qualche modo la preparazione dei prossimi giorni e gli ultimi allenamenti prima delle gare olimpiche, ma fortunatamente non preclude la partecipazione dei nostri atleti alle gare in calendario.
Il comunicato ufficiale del Coni: "A seguito dell’accertata positività al Covid-19 di un giornalista italiano, riscontrata lo scorso 18 luglio, questa mattina il Governo giapponese, attraverso il Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici, ha informato il Coni di aver dichiarato ‘close contacts' 13 persone, 6 atleti e 7 officials. Gli atleti sono alcuni rappresentanti delle delegazioni del pugilato, dei tuffi e dello skateboard".
Il Covid spiega come il protocollo Covid delle Olimpiadi consentirà ai nostri atleti di partecipare alle gare in caso di tampone negativo a poche ore dagli incontri: "Tale posizione di ‘close contacts' non impatta sulla partecipazione degli atleti italiani ai Giochi in quanto la normativa prevede che possano continuare ad allenarsi e a gareggiare effettuando un tampone molecolare sei ore prima delle competizioni. La procedura è già scattata subito dopo la comunicazione ufficiale al Coni. Inoltre, all’interno del villaggio gli atleti, benché in isolamento fiduciario, continueranno a svolgere regolarmente tutte le loro attività propedeutiche alle competizioni olimpiche seguendo solo specifiche accortezze procedurali per quanto riguarda i pasti ed i trasferimenti agli impianti di gara".
"Il Coni – si legge ancora nella nota – si sta adoperando ai massimi livelli per garantire alle atlete e agli atleti, sfortunatamente coinvolti in questo disagio non causato dai loro comportamenti, le migliori condizioni, anche psicologiche, per superare rapidamente e senza aggravi questo particolare momento di difficoltà. Per motivi di privacy il Coni non comunicherà i nomi delle atlete e degli atleti coinvolti".