Schwazer dopo il ricorso respinto: “Nessun rimpianto, ho sperato fino all’ultimo nelle Olimpiadi”
"Ora ritornerà a fare il papà, la persona qualunque. Torna a vivere". Le parole sono di Sandro Donati l'allenatore storico di Alex Schwazer che non potrà partecipare alle Olimpiadi di Tokyo per il ricorso respinto dal Tribunale federale svizzero. Dunque, anche l'ultimo, estremo tentativo di riprendersi ciò che gli era stato ingiustamente tolto, è svanito nel nulla. Tra rammarico, rabbia e rassegnazione. Perché se la speranza è l'ultima a morire, in fondo anche il marciatore azzurro sapeva che si trattava di un tentativo disperato.
Non c'è nessun tipo di rabbia o frustrazione da parte mia sulla decisione che è stata presa da parte del tribunale svizzero. Alla fine sapevamo benissimo che avevamo solamente questa possibilità, anche perché le tempistiche c'erano contro. Ma non ho nessun tipo di rimpianto: ci ho provato in tutti i modi e ringrazio chi mi ha sostenuto
Parole dure ma sincere, di chi ha capito che anche l'ultima marcia – virtuale – verso Tokyo gli è stata negata. Alex Schwazer così esce di scena dal panorama sportivo azzurro, appendendo gli scarpini al chiodo, senza più motivo di prendersi un nuovo obiettivo. L'ultima immensa fatica era stata fatta, in attesa di avere l'eventuale via libera verso le Olimpiadi, il sogno più grande di chi avrebbe voluto riscattarsi davanti al mondo.
Cosa posso dire? Dopo l'assoluzione a livello penale mi sono concentrato su me stesso e ho dato tutto quello che potevo dare in allenamento. Negli ultimi mesi ho pensato solo a questo ben sapendo che sarebbe stato difficile che venisse sospesa la mia squalifica
Dunque, nessuna Olimpiade ma anche nessuna più preparazione per altri eventi. Alex Schwazer esce di scena, toglie il disturbo. Non è lui a dirlo ma il suo allenatore, Sandro Donati che si toglie però anche l'ultimo sassolino su chi, ancora una volta, ha avuto piacere nel vedere affondare il marciatore azzurro: "Ha provato fino all'ultimo, pur sapendo. E' un campione in tutto. Comunque l'ultima beffa è arrivata oggi nelle modalità in cui ci hanno riferito la sentenza. Attraverso intermediari, con una comunicazione giunta da chi ci odia e non ci sopporta".